ࡱ> }bjbj7hxx]p p 8HP(x^GGGGGGG!JLGGGGGCBG 7WE6GG0HEVqMW~qMlNGqMNGHGGHqMp z: PIANO DI EMERGENZA transitorio dellEdificio sede: -Facolt di Lettere e Filosofia; -Dipartimento di Scienze del Linguaggio e della Cultura; -Dipartimento di Studi Linguistici sulla Testualit e la Traduzione; -Dipartimento di Scienze della Terra; -Biblioteca Umanistica. Sito in Modena Largo S. Eufemia, 19. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (tel. 059 205 6673 6461 6460 - fax 059 205 6478)  HYPERLINK "mailto:spp@unimore.it" spp@unimore.it MODENA maggio 2011 SOMMARIO A MODIFICHE B PREMESSA 1. STESURA ED EMISSIONE DELLA PROCEDURA 2. SCOPO DELLA PROCEDURA E RACCOMANDAZIONI 3. DEFINIZIONI 3.1 EMERGENZA 3.2 COORDINATORE DELLEMERGENZA ADDETTO ANTINCENDIO/REFERENTE DI ZONA ADDETTO AL PRONTO SOCCORSO PERSONALE DI APPOGGIO CENTRO OPERATIVO PER LE EMERGENZE COMUNICAZIONE DELLEMERGENZA LUOGO SICURO PUNTO DI RACCOLTA 4. EMERGENZA 4.1 CAUSE DELLEMERGENZA 4.2 TIPI DI EMERGENZA 4.2.1 Tipi di emergenza in relazione alla gravit a) Emergenza contenuta b) Emergenza limitata c) Emergenza generale d) Evacuazione 4.2.2 Tipi di emergenza in relazione all'orario a) Emergenza durante l'orario di attivit b) Emergenza fuori l'orario di attivit 5. COMUNICAZIONE DELL'EMERGENZA (DOPO INSTALLAZIONE) 5.1 COMUNICAZIONE DELLEMERGENZA (durante l'orario di lavoro) 5.1.1 Emergenza domata 5.1.2 Emergenza non domata COMUNICAZIONE DELLEMERGENZA (fuori orario di lavoro) 6. COMPORTAMENTI PER LA GESTIONE DELLEMERGENZA 6.1 COORDINATORE DELLEMERGENZA REFERENTE DI ZONA PER LEMERGENZA ADDETTO AL PRONTO SOCCORSO PERSONALE DOCENTE 6.4.1 Emergenza limitata 6.4.2 Emergenza generale / evacuazione 6.5 PERSONALE RICERCATORE 6.6 PERSONALE TECNICO - AMMINISTRATIVO 6.7 STUDENTI E ASSIMILATI 6.7.1 Emergenza limitata 6.7.2 Emergenza generale / evacuazione 6.8 PERSONALE DI DITTE TERZE (APPALTI PER SERVIZI, MANUTENZIONI, ECC.) 6.9 ALTRE PERSONE PRESENTI 6.10 Persone disabili o particolarmente vulnerabili 7 CASI PARTICOLARI 7.1 INFORTUNIO O MALORE 7.2 FATTI ANOMALI IMMEDIATAMENTE RISOLTI 7.3 ALLARME AUTOMATICO SEGNALAZIONE INCENDIO 7.4 TERREMOTO 7.5 ATTENTATO 8 NOTIFICA EMERGENZE 8.1 COMUNICAZIONE AL RETTORE 8.2 COMUNICAZIONE AL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE 9 ALLEGATI A. MODIFICHE Rev.ApprovazionePagine modificateTipo-natura della modificaDataVisto1Maggio 2011GBAllegato P.E.Aggiornamento Nominativi Coordinatori, Addetti antincendio e primo soccorso. B. PREMESSA Premesso che: una porzione del complesso di S. Eufemia, alla fine degli anni80, stata ristrutturata per le esigenze del Dipartimento di Scienze della Terra; il Demanio ha concesso allUniversit luso delle ex carceri maschili e femminili facenti parte del medesimo complesso; alla fine degli anni 90 lUniversit ha provveduto a ristrutturare la porzione denominata ex carcere femminile per le proprie esigenze; il complesso di S. Eufemia stato destinato a sede definitiva della Facolt di Lettere e Filosofia; in attesa della realizzazione della nuova sede del Dipartimento di Scienze della Terra, parte della Facolt di Lettere e Filosofia ospitata in locali gi in uso al Dipartimento citato e parte nella porzione ristrutturata dellex carcere femminile; nel 2003 stato affidato, ad uno studio professionale, lincarico di progettare la ristrutturazione dellex carcere maschile e di rivedere la progettazione antincendio di tutto il complesso considerandolo una unica entit. In questa situazione, considerato che la parte attinente la Facolt di Lettere e Filosofia, ospita un numero di persone non superiore a 100, si ritiene, secondo la normativa vigente e per un periodo temporaneo che da porre in relazione alle autorizzazioni definitive, che possibile adottare un piano di emergenza transitorio. Pertanto, in attesa della realizzazione delle opere sopraccitate, questo piano di emergenza riunisce due tipologie di allertamento cos sintetizzate: allertamento che avviene mediante postazione microfonica, collegata a degli altoparlanti, distribuiti in diversi punti del fabbricato, per la porzione originaria (sede del Dipartimento di Scienze della Terra); allertamento che avviene mediante lattivazione di un pulsante di allarme, collegato a delle targhe ottico-acustiche, distribuite in diversi punti del fabbricato, per la porzione dellex carcere femminile (sede di alcuni locali del Dipartimento di Scienze del Linguaggio e della Cultura e del Dipartimento di Studi Linguistici sulla Testualit e la Traduzione). Questa soluzione stata adottata nella fase progettuale di ristrutturazione in quanto la struttura frequentata da un numero di persone inferiore a 100, con propri accessi e percorsi di esodo indipendenti (classificazione di scuola di tipo 0 secondo il D.M. 26/08/1992 - norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica). I due sistemi di allertamento sopracitati sono collocati nel locale presidiato, portineria-centralino, posto al piano terra, prospicente lingresso principale delledificio. La struttura organizzativa universitaria tale da non consentire, come invece avviene in aziende produttive di altro tipo, listituzione delle squadre antincendio, ossia un congruo numero di persone appositamente formate a gestire le emergenze e che sia in grado di presidiare tutti gli edifici durante ben definite fasce di attivit. Per le ragioni sopra esposte ogni utente dellUniversit tenuto, durante lattivit lavorativa quotidiana, oltre alladozione delle cautele relative alla sicurezza ed igiene del lavoro, a vigilare per cogliere ogni segnale di un eventuale insorgere di emergenza ed a collaborare attivamente al fine di contenere i danni che potrebbero derivarne. Nella prima fase ad alcune figure di personale strutturato verr impartita formazione specifica per gestire le emergenze. Si prevede in seguito, attraverso apprendimento sia diretto che indiretto (acquisito anche durante le esercitazioni con simulazione), di estendere a tutto il personale dipendente la formazione per mettere in pratica i corretti comportamenti per gestire le emergenze nel modo pi adeguato. 1. STESURA ED EMISSIONE DELLA PROCEDURA La presente procedura: - viene redatta ed aggiornata, a cura del Servizio di prevenzione e protezione dell'Universit, con il contributo dei Responsabili delle rispettive Strutture universitarie e dal Dirigente della Direzione tecnica,opere e patrimonio. Gli aggiornamenti vengono preparati tenendo conto di osservazioni e suggerimenti da parte di tutti gli interessati, con cadenza annuale ovvero a seguito di verifica in occasione delle esercitazioni con simulazione o dopo un'emergenza; - deve essere approvata dal Consiglio di Dipartimento, di Biblioteca, di Centro, ecc. di ogni singola struttura; - viene emessa dal Consiglio di Amministrazione dellUniversit. 2. SCOPO DELLA PROCEDURA E RACCOMANDAZIONI La presente procedura ha lo scopo di definire i comportamenti che devono essere tenuti, da parte di tutte le persone che sono presenti nelledificio sede della Facolt di Lettere e Filosofia, del Dipartimento di Scienze del Linguaggio e della Cultura, del Dipartimento di Studi Linguistici sulla Testualit e la Traduzione e del Dipartimento di Scienze della Terra, sito in Modena Largo S. Eufemia, nr. 19, nel caso accada una situazione di emergenza. La presente procedura sar oggetto di formazione ed addestramento mediante esercitazioni e simulazioni. SI RACCOMANDA A TUTTI L'ATTENTA ED APPROFONDITA LETTURA DELLA PROCEDURA COMPLETA. OGNI PERSONA DEVE INOLTRE: - INDIVIDUARE LE PARTI DI COMPETENZA IN RELAZIONE AL RUOLO SVOLTO; - MEMORIZZARE LE PARTI DI COMPETENZA; - EVIDENZIARE LE PARTI DI COMPETENZA PER UNA PRONTA CONSULTAZIONE IN CASO DI NECESSITA'. 3. DEFINIZIONI 3.1 EMERGENZA Emergenza una situazione anomala che pu costituire fonte di rischio per la sicurezza delle persone e di danno per le cose. 3.2 COORDINATORE DELLEMERGENZA I Presidi di Facolt, i Direttori di Dipartimento, di Biblioteche, di Centri ed i Coordinatori di Sezione sono identificati come Coordinatori delle emergenze, cos come coloro che secondo un ordine definito li possono sostituire in questincarico (i nominativi e la gerarchia sono riportati nellallegato di questa procedura). Il Coordinatore dell'emergenza accentra su di s l'organizzazione per il controllo e la risoluzione dell'emergenza. 3.3 ADDETTO ANTINCENDIO/REFERENTE DI ZONA Il Direttore individua per ogni piano o zone specifiche almeno una persona, tra quelle che garantiscono una presenza costante, cui affidare il ruolo di Addetto antincendio/Referente di zona in caso di emergenza (i nominativi sono riportati nellallegato di questa procedura). I nominativi individuati sono segnalati su apposito cartello e sono altres inseriti nellelenco dei numeri utili delledificio collocato nel Centro operativo per le emergenze. Gli Addetti antincendio/Referenti di zona dovranno collaborare e contribuire a domare la situazione di emergenza. ADDETTO AL PRONTO SOCCORSO Il Direttore individua alcune persone, tra quelle che garantiscono una presenza costante, cui affidare il ruolo di Addetto al pronto soccorso in caso di emergenza sanitaria (i nominativi sono riportati nellallegato di questa procedura). I nominativi individuati sono inseriti nellelenco dei numeri utili delledificio collocato nel Centro operativo per le emergenze e sono disponibili al link  HYPERLINK "http://www.spp.unimore.it/P-E/PE_MODENA/ALLEGATI_MO/MO04_PEall_seufemia.pdf" http://www.spp.unimore.it/P-E/PE_MODENA/ALLEGATI_MO/MO04_PEall_seufemia.pdf . 3.5 PERSONALE DI APPOGGIO Il Direttore, qualora abbia nella propria Struttura persone disabili o particolarmente vulnerabili, deve preoccuparsi di individuare un numero congruo di persone cui assegnare la tutela della loro incolumit fisica (i nominativi sono riportati nellallegato di questa procedura). Il Direttore dovr formalizzare l'atto di nomina. 3.6 CENTRO OPERATIVO PER LE EMERGENZE Il locale identificato come Centro operativo per le emergenze corrisponde al locale portineria-centralino, posto al piano terra, nellingresso principale delledificio, esso costantemente presidiato, dotato di telefono (059 205 5811), di uninstallazione microfonica e di un pulsante di allarme per la diffusione dellemergenza. Nel Centro operativo per le emergenze sono disponibili i seguenti DPI, eventualmente necessari per recarsi sul luogo in emergenza: maschera con filtri universali, occhiali, elmetto con visiera di colore Rosso per il Coordinatore, megafono per la diffusione delle comunicazioni in caso di guasto alla postazione microfonica, cutter, guanti, torcia, coperte antifiamma e tutto il carteggio tecnico relativo alla dislocazione degli impianti tecnologici, di sicurezza, ecc.. 3.7 COMUNICAZIONE DELLEMERGENZA Diffusione della comunicazione della situazione di emergenza, attuata tramite: postazione microfonica, collegata a degli altoparlanti, distribuiti in diversi punti del fabbricato, per la diffusione delle comunicazioni di emergenza nei locali occupati dalla Facolt di Lettere e Filosofia e dal Dipartimento di Scienze della Terra (porzione originaria del fabbricato); pulsante di allarme collegato a delle targhe ottico-acustiche, distribuite in diversi punti del fabbricato, che diffondono il suono di una sirena nei locali occupati dal Dipartimento di Scienze del Linguaggio e della Cultura e dal Dipartimento di Studi Linguistici sulla Testualit e la Traduzione (porzione ex Carcere femminile); affinch ognuno, per il ruolo che gli compete, si allerti ed attivi le procedure del caso. 3.8 LUOGO SICURO Spazio scoperto ovvero compartimento antincendio, separato da altri compartimenti mediante spazio scoperto o filtri a prova di fumo, avente caratteristiche idonee a ricevere e contenere un predeterminato numero di persone (luogo sicuro statico), ovvero a consentirne il movimento ordinato (luogo sicuro dinamico). 3 9 PUNTO DI RACCOLTA Luogo sicuro esterno alledificio, individuato ed evidenziato nelle planimetrie generali dellarea nel quale, in caso di evacuazione, si riuniscono tutti gli utenti della struttura e rimangono a disposizione del Coordinatore dellemergenza. Il punto di raccolta per gli utenti di questa struttura stato individuato nellarea di fronte allingresso principale delledificio, Largo S. Eufemia, 19. 4. EMERGENZA 4.1 CAUSE DELLEMERGENZA Le cause dell'emergenza possono essere interne all'area dell'edificio, o esterne. In linea di principio, fra le possibili cause interne si possono ipotizzare: - incendio; - scoppio; - fuga di gas pericolosi in quantit e qualit tali da determinare situazioni di pericolo (infiammabili, tossici, asfissianti, ecc.) - fuoriuscita e spargimento di sostanze (liquide, solide) di sostanze pericolose (tossiche, radioattive, ecc.); - altre condizioni di pericolosit derivanti da fatti e situazioni accidentali e non prevedibili. Fra le ipotesi di cause esterne si possono ipotizzare: - fatti del tipo indicato per le cause interne, ma dovuti a cause esterne, quali ad esempio automezzi in transito; - fatti avvenuti in insediamenti vicini; - fatti naturali (ad es. terremoti, trombe daria, ecc.) - annuncio di ordigni esplosivi; - etc. 4.2 TIPI DI EMERGENZA Si possono presentare situazioni di emergenza di tipologie diverse, sia in relazione alla gravit, sia in relazione al momento della giornata o della settimana. 4.2.1 Tipi di emergenza in relazione alla gravit In relazione alla gravit della situazione, l'emergenza pu essere contenuta, limitata o generale. Lemergenza generale pu essere tale da richiedere l'evacuazione. a) Emergenza contenuta La situazione di emergenza contenuta pu essere dovuta a: - fatti anomali che sono stati immediatamente risolti, al loro manifestarsi, con l'intervento di chi sul posto e con i mezzi a disposizione (ad es. principio di incendio subito spento dall'operatore con l'estintore); - infortunio o malore di una persona che richiede un pronto intervento di tipo specificatamente sanitario (pronto soccorso medico, autoambulanza). L'emergenza contenuta non richiede il segnale di allarme, ma vengono attivate direttamente le azioni di volta in volta necessarie. b) Emergenza limitata Lemergenza viene definita limitata quando il fenomeno circoscritto e non interessa globalmente ledificio, o la popolazione dellintero edificio. Lemergenza limitata richiede segnalazione, comunicazione di allarme ed attivazione della procedura demergenza. La comunicazione di emergenza limitata, nel caso in cui lemergenza non sia domabile con le risorse disponibili, pu essere seguita da comunicazione di emergenza generale. La comunicazione di emergenza limitata , per le zone non direttamente coinvolte, un segnale di preallertamento. c) Emergenza generale L'emergenza viene definita generale quando dovuta ad un fatto di grandi proporzioni e pu coinvolgere pi zone o tutta l'area delledificio nel suo complesso. L'allarme generale anche da considerare un preallertamento che pu essere seguito dall'ordine di evacuazione. d) Evacuazione L'evacuazione viene ordinata se i fatti che hanno provocato la situazione di emergenza generale mettono a rischio la sicurezza delle persone presenti nell'area. 4.2.2 Tipi di emergenza in relazione all'orario L'emergenza pu verificarsi in momenti diversi, caratterizzati da presenze diverse di persone sia per tipologia che per numero. Le norme per la gestione dell'emergenza sono comunque riconducibili a due situazioni fondamentali: durante l'orario di attivit, fuori orario di attivit. Emergenza durante l'orario di attivit Indicativamente si pu considerare che l'orario di attivit, con elevato numero di persone presenti, sia compreso nelle fasce sotto indicate: - Da luned a venerd: 8 13 e 14 18. Lemergenza durante l'orario di attivit deve tener conto del massimo numero di persone presenti contemporaneamente (es. in concomitanza con lo svolgimento delle lezioni in aula); si considera, comunque, che durante lorario di attivit sia sempre presente un elevato numero di persone in studi, laboratori, uffici, biblioteca, portineria, ecc. b) Emergenza fuori l'orario di attivit Il tempo che al di fuori del normale orario di attivit pu essere considerato, indicativamente, come segue: - Da luned a venerd: dalle ore 13 alle ore 14 e dalle ore 18 alle ore 8 del giorno successivo; - Dalle ore 8 del sabato alle ore 8 del luned; - Dalle ore 18 del giorno precedente il giorno festivo infrasettimanale alle ore 8 del primo giorno successivo lavorativo. Durante queste fasce dorario non si pu tuttavia escludere l'assoluta assenza di persone che, per particolari motivi, ad esempio per verificare l'andamento di una reazione, potrebbero essere presenti ed in situazione a maggior rischio in quanto sole. La gestione dell'emergenza in queste fasce orarie rivolta, soprattutto, alla messa in sicurezza del personale eventualmente presente mentre, per gli interventi, deve basarsi sull'ipotesi che non ci siano persone disponibili. 5. COMUNICAZIONE DELL'EMERGENZA 5.1 COMUNICAZIONE DELLEMERGENZA (durante l'orario di lavoro) Chiunque rileva una situazione di emergenza, e non sa ancora se in grado o meno di dominarla autonomamente al suo insorgere, esegue la seguente procedura di allertamento: a) allerta a voce lAddetto antincendio/Referente di zona, se presente, in ogni caso almeno una persona strutturata; b) lAddetto antincendio/Referente di zona, o chi per lui, compone il n. telefonico _059 205 5811_ corrispondente al Centro operativo per le emergenze (centralino) e notifica che in corso una situazione di emergenza; c) lAddetto antincendio/Referente di zona, o chi per lui, rimane in contatto telefonico con il Centro operativo per le emergenze (centralino); d) laddetto, che riceve la telefonata, trasmette la seguente comunicazione tramite il microfono: " E' STATA SEGNALATA UNA SITUAZIONE DI EMERGENZA PREGASI I DIRETTORI ED I COORDINATORI DI PORTARSI AL CENTRO OPERATIVO PER LE EMERGENZE. SI RACCOMANDA DI NON USARE GLI ASCENSORI ED IL TELEFONO. ATTENDERE ULTERIORI ISTRUZIONI "; e) i Coordinatori dellemergenza, una volta raggiunto il Centro operativo per le emergenze, determinano: 1) la persona che condurr, in primis, la gestione dellemergenza (lelenco gerarchico dei Coordinatori allegato alla presente procedura al sub 1); 2) il presidio degli ingressi da parte degli eventuali convenuti, al fine dimpedire laccesso alle persone, fino alla conclusione dellemergenza (adattando il proprio comportamento in funzione delle successive fasi dellemergenza); f) il Coordinatore dellemergenza resta in contatto telefonico con lAddetto antincendio/Referente di zona o, in sua assenza, altro personale presente che sul luogo dell'emergenza, che lo informa sulla situazione precisando: - nome e cognome propri; - locale e piano dove in atto l'emergenza; - eventuale presenza di infortunati; - natura dell'evento che ha determinato l'emergenza (incendio, scoppio, fuga di gas tossici, ecc.). Lo sviluppo della situazione di emergenza pu evolversi secondo le casistiche di seguito riportate: emergenza domata, emergenza non domata. 5.1.1 Emergenza domata In caso di emergenza sotto controllo si esegue la seguente procedura: a) lAddetto antincendio/Referente di zona, o chi per lui, constata che non vi sono pi pericoli e lo riferisce al Coordinatore dellemergenza; b) il Coordinatore dellemergenza abbandona rapidamente la postazione microfonica per raggiungere il luogo ove l'emergenza occorsa; c) il Coordinatore dellemergenza verificato di persona quanto avvenuto, se opta per la fine dello stato di emergenza, ritorna al Centro operativo per diramare la seguente comunicazione: " E' CESSATA LA SITUAZIONE DI EMERGENZA. IL PERSONALE E' AUTORIZZATO A RIPRENDERE LA PROPRIA ATTIVITA' ". 5.1.2 Emergenza non domata In caso di emergenza non domata si esegue la seguente procedura: a) lAddetto antincendio/Referente di zona, o chi per lui, riceve notifica (a voce o verificando di persona) che non si in grado di domare l'emergenza, lo comunica al Coordinatore dellemergenza; b) il Coordinatore dellemergenza, se riterr che il tipo di emergenza comporta un pericolo per le persone presenti nella Struttura, diramer il seguente ordine di evacuazione: " TUTTE LE PERSONE PRESENTI NELLA STRUTTURA SONO PREGATE DI ABBANDONARE L'EDIFICIO SEGUENDO I PERCORSI SEGNALATI E DI DIRIGERSI VERSO IL PUNTO DI RACCOLTA. SI RACCOMANDA DI MANTENERE LA CALMA, DI ABBANDONARE GLI EFFETTI PERSONALI, DI NON SPINGERE, DI NON CORRERE E DI NON GRIDARE ; c) contemporaneamente il Coordinatore dellemergenza attiva il pulsante di allarme che ordina levacuazione alle persone presenti nelledificio dellex Carcere femminile (Dipartimento di Scienze del Linguaggio e della Cultura e Dipartimento di Studi Linguistici sulla Testualit e la Traduzione). In ogni caso vengono allertati i Vigili del Fuoco (tel. 115) ed eventualmente il Pronto Soccorso (tel. 118). (Fino alla realizzazione di nuove scale il personale che ha lo studio nelledificio ex Carcere femminile, nellabbandonare ledificio, deve usare molta cautela nello scendere le scale e deve mantenersi saldamente ancorato al corrimano.) 5.2 COMUNICAZIONE DELLEMERGENZA (fuori orario di lavoro) Chiunque rileva una situazione di emergenza fuori dallorario di lavoro, o comunque in assenza di altro personale nel proprio Dipartimento, compone l'apposito numero telefonico dei VVF (tel. 115), dopo il "pronto", notifica la situazione di allarme. Chi segnala telefonicamente l'emergenza deve notificare: - nome e cognome propri; - edificio, via, piano e locale di emergenza; - eventuale presenza di infortunati ed eventuale necessit di urgente intervento medico; - natura dell'evento che determina l'emergenza (incendio, scoppio, fuga di gas tossici, ecc.). 6. COMPORTAMENTI PER LA GESTIONE DELLEMERGENZA Viene premesso a tutte le indicazioni qui di seguito riportate la necessit che chiunque osserva un principio di incendio, o altra situazione anomala prontamente domabile, interviene utilizzando i mezzi portatili di primo intervento disponibili (estintori - qualora si ritenesse indispensabile utilizzare gli idranti ad acqua preventivamente obbligatorio disattivare limpianto elettrico) o effettuando altri facili e semplici interventi che possono da soli porre fine o frenare l'evoluzione dell'emergenza senza mettere a rischio la propria sicurezza (ad es. chiusura di una valvola del gas di facile accesso o sezionamento dell'energia elettrica manovrando un interruttore anch'esso facilmente accessibile). Al verificarsi di un'emergenza, sia limitata che generale, tassativamente vietato: a - servirsi degli ascensori e dei montacarichi b - usare il telefono per motivi diversi da quelli di gestione dell'emergenza; eventuali telefonate in corso devono essere interrotte. 6.1 COORDINATORE DELLEMERGENZA Alla comunicazione di una situazione di emergenza il Coordinatore dellemergenza deve recarsi immediatamente presso il locale (identificato come Centro operativo per le emergenze) dove installata la postazione microfonica. Se ha in corso attivit didattica o di laboratorio, reperisce urgentemente una persona, che lo sostituisca nellattivit in corso, e si reca immediatamente nel Centro operativo per le emergenze. Il Coordinatore dell'emergenza: - accentra su di se l'organizzazione per il controllo e la risoluzione dell'emergenza; - riceve continui aggiornamenti sullevolversi della situazione dallAddetto antincendio/Referente di zona, o da chi per lui, presente sul luogo dell'emergenza; - valuta se, con le notizie in suo possesso, necessario preallertare i VV.F., la Polizia, il Pronto Soccorso, ecc.; - in caso di emergenza sotto controllo effettua un sopralluogo, munito dei necessari DPI e di megafono quindi, valutata la situazione: a) ritenuto che il preallarme possa rientrare, torna al Centro operativo ed autorizza il personale a riprendere le attivit dichiarando terminata la situazione di emergenza. b) ritenuto che la situazione necessiti di verifiche, da parte di personale con competenze specifiche (Servizio Tecnico o altri Organismi), ritarda lautorizzazione alla ripresa delle attivit fintanto che non sono conclusi gli opportuni accertamenti. - in caso di emergenza non sotto controllo e quindi non pi gestibile, ORDINA l'evacuazione dell'edificio, chiede l'intervento immediato dei VV.F. ed eventualmente del Pronto Soccorso, ed informa le Strutture limitrofe; - all'arrivo dei Vigili del Fuoco, che assumono la gestione dell'intervento, si mette a disposizione fornendo le informazioni riguardanti aspetti che richiedono specifiche conoscenze del luogo e delle attivit svolte; - dispone quanto opportuno per eventuali rapporti con Enti esterni, fra cui ad esempio: insediamenti adiacenti, AUSL, Pubblici Ufficiali etc. 6.2 REFERENTE DI ZONA PER LEMERGENZA Gli Addetti antincendio/Referenti di zona saranno designati dal datore di lavoro. Gli Addetti antincendio/Referenti di zona: - in caso di emergenza nella propria zona, dovranno collaborare e contribuire a domare la situazione di emergenza, (conformemente ai principi comportamentali enunciati al punto 6) dovranno inoltre tenersi continuamente in contatto telefonico con il Coordinatore dell'emergenza nel Centro operativo, al fine di tenerlo costantemente informato sull'emergenza stessa; - i Referenti di zona non interessati dall'emergenza dovranno restare nella loro zona di pertinenza in attesa di istruzioni da parte del Coordinatore; - nel caso di ordine di evacuazione, prima di abbandonare l'edificio, si sincerano che tutti abbiano lasciato il proprio posto di lavoro facendo un rapido sopralluogo in tutti i locali della propria zona, compreso i servizi igienici, ecc.; - si preoccupano, inoltre, della incolumit di eventuali ospiti o operatori di Ditte manutentrici esterne, comunicando loro le informazioni necessarie per uscire dall'edificio in modo sicuro; - si accertano che persone portatrici di handicap, eventualmente presenti, o persone che potrebbero avere particolari difficolt (neoassunti, donne gravide, etc.) siano debitamente assistiti, da colleghi precedentemente individuati (personale di appoggio), per essere accompagnati in sicurezza fuori dall'edificio; - una volta assolti ai compiti indicati in precedenza, si mettono a disposizione del Coordinatore delle emergenze, dei VV.F., della Polizia, ecc. per collaborare fornendo informazioni sugli aspetti della zona di pertinenza (es. sostanze e apparecchiature pericolose presenti, ecc.) e quant'altro necessario. 6.3 ADDETTO AL PRONTO SOCCORSO Gli Addetti al pronto soccorso saranno designati dal datore di lavoro. LAddetto al pronto soccorso, contattato per lemergenza sanitaria, si porta in prossimit della persona infortunata o colta da malore munito dellapposita dotazione fornita dallUniversit: COSA DEVE FARE - valutare se la zona dove giace linfortunato sicura; - allontanare eventuali curiosi dal soggetto infortunato; - mantenere la calma e agire con tranquillit; - indossare i guanti in presenza di liquidi biologici; - esaminare linfortunato, ponendo particolare attenzione alla difficolt o assenza respiratoria, allo stato di coscienza, alla presenza di ferite, emorragie, fratture, etc.; -esaminare il luogo ove giace linfortunato, per evidenziare situazioni ulteriori di pericolo e valutare la possibile causa dellinfortunio o malessere; - apprestare i primi soccorsi in relazione alla gravit dellevento (per infortuni o malori di lieve entit prestare le cure del caso, per infortuni o malori pi gravi chiamare soccorso (tel. 118) immediatamente od organizzare il trasporto in ospedale). COSA NON DEVE FARE - non spostare linfortunato con probabili lesioni alla colonna vertebrale, a meno che non vi sia assoluta necessit e con le opportune manovre; - non mettere la persona incosciente in posizione seduta; - non somministrare bevande allinfortunato incosciente; - non ricomporre fratture e lussazioni; - non toccare le ustioni o rompere le bolle; - non effettuare manovre rianimatorie inventate o improvvisate; - non togliere un oggetto estraneo in qualsiasi parte del corpo. LAddetto al pronto soccorso contattato, chiamato a soccorrere una persona che presenta: - arresto cardiopolmonare, esegue la procedura di rianimazione cardiopolmonare (BLS); - stato di shock, copre il paziente per prevenire perdite di calore, pone il paziente in posizione antishock (estremit inferiori sollevate rispetto al corpo) e controlla il paziente; - ferite, indossa guanti monouso, deterge la cute intorno alla ferita, possibilmente con acqua e sapone, lava con soluzione fisiologica sterile o acqua ossigenata linterno della ferita, utilizza bende sterili e mai ovatta e cerca di allontanare delicatamente eventuali corpi estranei (polvere,sabbia, ecc) visibili e liberi, non cerca di estrarre schegge o corpi ritenuti, disinfetta dai margini della ferita verso lesterno (attenzione a non disinfettare linterno della ferita) con disinfettante (es. mercurocromo al 2%), copre la ferita con una o pi bende sterili e avvolge con il nastro di garza effettuando una pressione tale da far arrestare lemorragia (bendaggio compressivo); - emorragie esterne, fa assumere la posizione supina allinfermo, se localizzate alle estremit deve sollevare queste ultime e fasciare con bendaggio compressivo, se lemorragia non si arresta applica un laccio emostatico, tubo di gomma, bretelle, ecc al di sopra della fonte emorragica in direzione del cuore; - amputazioni, arresta lemorragia applicando un laccio emostatico al di sopra della zona colpita (sulle arterie importanti) o con bendaggio compressivo nel caso di una falange, ricopre con bende il moncone sterile sollevandolo, recupera il pezzo amputato e lo conserva in un telo sterile, (possibilmente in recipiente con ghiaccio) e lo consegna ai sanitari del 118, il paziente in stato di shock va tenuto in posizione supina (con le gambe sollevate); - ustioni e causticazioni, indossa i guanti, lava con soluzione fisiologica sterile oppure con acqua fredda la zona colpita per circa 5-10 minuti, deterge con soluzione acquosa di amuchina diluita al 3%, scioglie gli indumenti compressivi, avvolge la parte ustionata con bende sterili possibilmente imbevute di soluzione antisettica (amuchina diluita al 3%) oppure con teli puliti, non spoglia il malato, tranne quando i vestiti sono impregnati di sostanze irritanti caldi e ancora fumanti, non stacca i vestiti se sono attaccati allustione ma li taglia nella zona periferica, non fa scoppiare le vescicole; - fratture, chiama il 118 salvo che non vi sia un pericolo imminente e con molta cautela stecca la parte colpita e trasporta linfortunato in un luogo sicuro in attesa dei soccorsi, (se la zona colpita lavambraccio applica oltre alla stecca un sostegno, fascia collo-braccio; se la zona colpita la clavicola fascia il braccio senza legarlo al corpo per evitare danni alla cute e ai vasi; se la zona colpita sono le vertebre o il bacino evita il pi possibile movimenti e se necessario uno spostamento devono collaborare almeno tre persone, pone sotto il soggetto una superficie dura e immobilizza le varie parti del corpo al sostegno; se la zona colpita il femore superiore trasporta il soggetto disteso anche senza steccatura oppure fascia entrambe le gambe o applica solo una steccatura esterna; se la zona colpita il femore inferiore stecca la gamba sia dalla parte interna che esterna). 6.4 PERSONALE DOCENTE Al manifestarsi di una situazione di emergenza, il Docente (personalmente o tramite Referente di zona) si fa carico di gestire lemergenza limitatamente al locale di competenza (aula, laboratorio o locale annesso, ufficio o studio). Qualora il Docente, al manifestarsi di una situazione di emergenza, non sia presente nel locale di competenza: - raggiunge il locale di propria competenza, per inserirsi utilmente nell'attuazione della procedura di emergenza, se la distanza da coprire , a suo giudizio, tale da consentire di raggiungerlo in condizioni di sicurezza e senza contrastare il flusso delle persone in esodo; - utilizza le vie d'uscita d'emergenza e raggiunge il punto di raccolta esterno, se a suo giudizio non possibile attuare in sicurezza quanto sopra. 6.4.1 Emergenza limitata Aula in emergenza Al manifestarsi di una situazione di emergenza all'interno dell'aula, il Docente presente nel locale assume temporaneamente la gestione dell'emergenza. Il Docente: - si attiva (personalmente o tramite lAddetto antincendio/Referente di zona o altri) perch venga tempestivamente richiesta, al Centro operativo per le emergenze, la diffusione della comunicazione di emergenza, secondo le modalit indicate al punto 5.1 della presente procedura; - dispone affinch alcuni studenti aiutino gli eventuali infortunati, o persone in difficolt, ad allontanarsi dalla zona di pericolo; - d immediate istruzioni perch venga abbandonato ordinatamente il locale; - coordina le operazioni per un esodo ordinato ricordando l'obbligo di seguire il percorso delle vie di uscita d'emergenza per recarsi all'esterno dell'edificio nel punto di raccolta; - si accerta che tutte le persone abbiano abbandonato l'aula attivandosi, contemporaneamente, per circoscrivere l'emergenza. Aule non in emergenza Il Docente: - alla segnalazione della situazione di emergenza, il Docente presente in un'aula non direttamente in emergenza invita gli studenti a restare al proprio posto, in attesa di ulteriori comunicazioni; - se richiesto, assicura collaborazione per il soccorso degli infortunati, anche utilizzando studenti scelti fra quelli presenti in aula. Laboratorio o locale annesso in emergenza Al manifestarsi di una situazione di emergenza all'interno di un laboratorio, il Docente presente nel laboratorio, o locale annesso, assume temporaneamente la gestione dellemergenza. Il Docente: - si attiva (personalmente o tramite lAddetto antincendio/Referente di zona o altri) perch venga tempestivamente richiesta, al Centro operativo per le emergenze, la diffusione della comunicazione di emergenza, secondo le modalit indicate al punto 5.1 della presente procedura; - dispone affinch alcuni studenti aiutino gli eventuali infortunati, o persone in difficolt, ad allontanarsi dalla zona di pericolo; - dispone che vengano interrotte le lavorazioni in corso (reazioni, distillazioni, ecc.) e che vengano messe in condizioni di sicurezza le relative apparecchiature; - dispone che vengano intercettate, se necessario, le utilities (metano, acqua, energia elettrica, ecc.), intervenendo sui dispositivi appositi (valvole, interruttori); - qualora l'intercettazione interessasse altri utenti dell'edificio ne avverte gli interessati; - impedisce il ripristino delle utilities fintanto che la ripresa delle attivit non autorizzata dal Coordinatore; - comunica la situazione di emergenza alle persone dei locali limitrofi, chiedendo loro eventuale collaborazione per soccorrere gli infortunati e per circoscrivere l'emergenza; - dispone lallontanamento dal locale delle persone presenti e non coinvolte alla gestione dell'emergenza; - qualora la situazione lo richieda si attiva (personalmente o tramite lAddetto antincendio/Referente di zona o altri) perch venga tempestivamente richiesta, al Centro operativo per le emergenze, la diffusione della comunicazione di evacuazione, secondo le modalit indicate al punto 5.1.2 della presente procedura. Laboratorio o locale annesso non in emergenza Alla segnalazione della situazione di emergenza il Docente: - invita gli studenti presenti a restare al proprio posto, in attesa di ulteriori comunicazioni; - dispone che vengano interrotte, se necessario, le lavorazioni in corso (reazioni, distillazioni, ecc.) e che vengano messe in condizioni di sicurezza le relative apparecchiature; - dispone che vengano intercettate, se necessario, le utilities (metano, acqua, energia elettrica, ecc.), intervenendo sui dispositivi appositi (valvole, interruttori); - impedisce il ripristino delle utilities fintanto che la ripresa delle attivit non sia autorizzata dal Coordinatore. Qualora il locale contiguo risulti in emergenza: Il Docente: - dispone che vengano interrotte le lavorazioni in corso (reazioni, distillazioni, ecc.) e che vengano messe in condizioni di sicurezza le relative apparecchiature; - dispone che vengano intercettate, se necessario, le utilities (metano, acqua, energia elettrica, ecc.), intervenendo sui dispositivi appositi (valvole, interruttori); - valuta l'opportunit di procedere allevacuazione del laboratorio; - se richiesto, d disposizione per soccorrere gli infortunati. Uffici o studi in emergenza Al manifestarsi di una situazione di emergenza all'interno di un ufficio o studio, il Docente presente nel locale assume temporaneamente la gestione dell'emergenza. Il Docente: - si attiva (personalmente o tramite lAddetto antincendio/Referente di zona o altri) perch venga tempestivamente richiesta, al Centro operativo per le emergenze, la diffusione della comunicazione di emergenza, secondo le modalit indicate al punto 5.1 della presente procedura; - provvede affinch gli eventuali infortunati o persone in difficolt siano aiutate ad allontanarsi dalla zona di pericolo; - si accerta che tutte le persone abbiano abbandonato il locale attivandosi, contemporaneamente, per circoscrivere l'emergenza; - abbandona ordinatamente il locale seguendo il percorso delle vie di uscita d'emergenza per recarsi in zona sicura. Uffici o studi non in emergenza Il Docente: - alla segnalazione della situazione di emergenza, rimane al proprio posto, in attesa di ulteriori comunicazioni. - se richiesto, assicura collaborazione per il soccorso degli infortunati. 6.4.2 Emergenza generale / evacuazione Aule Al segnale di evacuazione, il Docente: - dispone affinch alcuni studenti aiutino gli eventuali infortunati o persone in difficolt ad abbandonare il locale; - d immediate istruzioni perch venga abbandonato ordinatamente il locale; - coordina le operazioni per un esodo ordinato ricordando l'obbligo di seguire il percorso delle vie di uscita d'emergenza per recarsi all'esterno dell'edificio nel punto di raccolta; - si accerta che tutte le persone abbiano abbandonato il locale; - seguendo le vie d'uscita di emergenza, si reca nel punto di raccolta. Laboratorio o locale annesso Al segnale di evacuazione, il Docente: - dispone affinch alcuni studenti aiutino gli eventuali infortunati, o persone in difficolt, ad abbandonare il locale; - dispone che vengano interrotte le lavorazioni in corso (reazioni, distillazioni, ecc.) e che vengano messe in condizioni di sicurezza le relative apparecchiature; - dispone che vengano intercettate, se necessario, le utilities (metano, acqua, energia elettrica, ecc.), intervenendo sugli dispositivi appositi (valvole, interruttori); - coordina le operazioni per un esodo ordinato ricordando l'obbligo di seguire il percorso delle vie di uscita d'emergenza per recarsi all'esterno dell'edificio nel punto di raccolta; - si accerta che tutte le persone abbiano abbandonato il locale; - seguendo le vie d'uscita di emergenza, si reca nel punto di raccolta. Uffici o studi Al segnale di evacuazione, il Docente: - provvede affinch gli eventuali infortunati, o persone in difficolt, siano aiutate ad allontanarsi dalla zona di pericolo; - si accerta che tutte le persone abbiano abbandonato il locale; - abbandona ordinatamente il locale seguendo il percorso delle vie di uscita d'emergenza per recarsi all'esterno dell'edificio nel punto di raccolta. 6.5 PERSONALE RICERCATORE Il personale Ricercatore adotta i comportamenti previsti nel punto 6.3 della presente procedura, facendo specifico riferimento alla tipologia del locale (aula, laboratorio, ufficio, studio) in cui svolge lattivit istituzionale. 6.6 PERSONALE TECNICO - AMMINISTRATIVO Il personale Tecnico - Amministrativo adotta i comportamenti previsti nel punto 6.3 della presente procedura, facendo specifico riferimento alla tipologia del locale (aula, laboratorio, ufficio, studio) in cui svolge lattivit istituzionale. 6.7 STUDENTI E ASSIMILATI Col termine studenti usato in questa procedura si intendono gli studenti di ogni anno e livello, compresi i laureandi che preparano la tesi in laboratorio. Comportamenti analoghi a quelli degli studenti devono essere tenuti anche dalle persone che sono presenti nell'area per acquisire il dottorato, per effettuare stages, per svolgere ricerche a qualsiasi titolo (borse di studio, scambi culturali, ecc.); questi ultimi, pertanto, devono seguire quanto indicato per gli studenti. 6.7.1 Emergenza limitata Aula in emergenza Al manifestarsi di una situazione di emergenza gli studenti seguono scrupolosamente le direttive loro impartite dal Docente o dallAddetto antincendio/Referente di zona o, in loro assenza, da altro personale presente. In assenza delle persone preposte alla gestione dellemergenza gli studenti: - si attivano personalmente perch venga tempestivamente richiesta, al Centro operativo per le emergenze, la diffusione della comunicazione di emergenza, secondo le modalit indicate al punto 5.1 della presente procedura; - richiedono lintervento delle persone preposte alla gestione dellemergenza; - aiutano gli eventuali infortunati o persone in difficolt ad allontanarsi dalla zona di pericolo; - abbandonano ordinatamente il locale per raggiungere una zona sicura. Aule non in emergenza Al manifestarsi di una situazione di emergenza gli studenti seguono scrupolosamente le direttive loro impartite dal Docente o dallAddetto antincendio/Referente di zona o loro sostituti. In assenza delle persone preposte alla gestione dellemergenza gli studenti: - restano al loro posto, in attesa di ulteriori comunicazioni da parte Coordinatore dellemergenza. Laboratorio o locale annesso in emergenza Al manifestarsi di una situazione di emergenza gli studenti seguono scrupolosamente le direttive impartite dal Docente o dallAddetto antincendio/Referente di zona o loro sostituti. In assenza delle persone preposte alla gestione dellemergenza gli studenti: - si attivano personalmente perch venga tempestivamente richiesta, al Centro operativo per le emergenze, la diffusione della comunicazione di emergenza, secondo le modalit indicate al punto 5.1 della presente procedura; - richiedono lintervento delle persone preposte alla gestione dellemergenza; - aiutano gli eventuali infortunati o persone in difficolt ad allontanarsi dalla zona di pericolo; - interrompono le lavorazioni in corso (reazioni, distillazioni, ecc.) e mettono in condizioni di sicurezza le relative apparecchiature; - intercettano, se necessario, le utilities (metano, acqua, energia elettrica, ecc.), intervenendo sui dispositivi appositi (valvole, interruttori); - non ripristinano le utilities fintanto che la ripresa delle attivit non sia autorizzata dal Coordinatore; - comunicano la situazione di emergenza alle persone dei locali limitrofi, chiedendo loro eventuale collaborazione per soccorrere gli infortunati e per circoscrivere l'emergenza; - abbandonano ordinatamente il locale per raggiungere una zona sicura. Laboratorio o locale annesso non in emergenza Al manifestarsi di una situazione di emergenza gli studenti seguono scrupolosamente le direttive impartite dal Docente o dallAddetto antincendio/Referente di zona o loro sostituti. In assenza delle persone preposte alla gestione dellemergenza gli studenti: - restano al proprio posto, in attesa di ulteriori comunicazioni; - sospendono, fino al segnale di cessato allarme, le lavorazioni pericolose o con utilizzo di agenti pericolosi. Qualora il locale contiguo risulti in emergenza: - interrompono le lavorazioni in corso (reazioni, distillazioni, ecc.) e mettono in condizioni di sicurezza le relative apparecchiature; - intercettano, le utilities (metano, acqua, energia elettrica, ecc.), intervenendo sui dispositivi appositi (valvole, interruttori); - procedono allevacuazione del laboratorio. 6.7.2 Emergenza generale / evacuazione Aula Alla comunicazione di evacuazione tutti gli studenti presenti nelle aule, sotto la guida del Docente o dellAddetto antincendio/Referente di zona se presente, o autonomamente se entrambi non sono in aula, abbandonano ordinatamente il locale e, attraverso il percorso delle vie di uscita pi vicine, o seguendo eventuali istruzioni fornite mediante i sistemi di diffusione disponibili, si recano all'esterno dell'edificio, nel punto di raccolta. Laboratorio o locale annesso Al segnale di evacuazione tutti gli studenti presenti nei laboratori, sotto la guida del Docente o dellAddetto antincendio/Referente di zona se presente, o autonomamente se questi non in aula: - aiutano gli eventuali infortunati o persone in difficolt ad abbandonare il locale; - interrompono le lavorazioni in corso (reazioni, distillazioni, ecc.) e mettono in condizioni di sicurezza le relative apparecchiature; - intercettano le utilities (metano, acqua, energia elettrica, ecc.), intervenendo sui dispositivi appositi (valvole, interruttori); - abbandonano ordinatamente il locale seguendo il percorso delle vie di uscita d'emergenza per recarsi all'esterno dell'edificio nel punto di raccolta 6.8 PERSONALE DI DITTE TERZE (APPALTI PER SERVIZI, MANUTENZIONI, ECC.) Le persone di ditte terze, sia in caso di emergenza limitata che di emergenza generale/evacuazione mettono rapidamente in condizioni di sicurezza l'oggetto del lavoro per cui sono presenti e lasciano il locale portando in luogo sicuro, all'esterno dell'edificio, le proprie attrezzature pericolose (ad es. bombole di gas per saldare), quindi si recano al punto di raccolta. 6.9 ALTRE PERSONE PRESENTI Tutte le persone presenti nell'area che non rientrano fra quelle elencate negli altri punti della presente procedura, seguono i comportamenti indicati dal Coordinatore dellemergenza e dagli Addetti antincendio/Referenti di zona. 6.10 Persone disabili o particolarmente vulnerabili Il personale dappoggio, qualora sia necessario evacuare il locale o lintero edificio, provvede a prestare l'assistenza necessaria per l'allontanamento in sicurezza delle persone disabili o in difficolt. 7 CASI PARTICOLARI 7.1 INFORTUNIO O MALORE Qualora si verifichino casi di infortunio o malore necessario far intervenire lAddetto al pronto soccorso, o chi per lui, e valutata la necessit dell'intervento del Pronto Soccorso Pubblico si dovr telefonare al 118. La richiesta di intervento sar cos formulata: - nome e cognome propri; - unit di appartenenza (Dipartimento/Centro/Biblioteca, ecc.) ed elementi di identificazione del locale ove occorso linfortunio o il malore; - necessit di urgente intervento del Pronto Soccorso Pubblico; - rispondere con calma alle domande delloperatore del 118 e descrivere, per quanto possibile, natura o sintomi manifesti del malore o dellinfortunio. 7.2 FATTI ANOMALI IMMEDIATAMENTE RISOLTI Nel caso in cui siano avvenuti fatti anomali immediatamente risolti al loro manifestarsi con l'intervento di chi era sul posto, lAddetto antincendio/Referente di zona successivamente tenuto a comunicare per iscritto l'accaduto al Coordinatore dellemergenza. La relazione deve contenere: - nome e cognome propri e della persona/e che intervenuta operativamente per risolvere il caso in questione; - unit di appartenenza (Dipartimento/Centro/Biblioteca, ecc) e locale in cui si verificato l'evento; - natura dell'evento che ha determinato l'emergenza (incendio, scoppio, fuga di gas tossici, ecc.); - eventuali mezzi usati (estintori, naspo, manichette, ecc.). 7.3 ALLARME AUTOMATICO SEGNALAZIONE INCENDIO (solo per la Biblioteca al piano terra) Al suono dei segnali di allarme comandati dai rivelatori automatici di incendio (suono prolungato di campanello), lAddetto antincendio/Referente di zona (o chi per lui) verifica la causa che ha dato origine al segnale di allarme. Il Centro operativo per le emergenze, pertanto, prima di diffondere la comunicazione di allarme, deve attendere la conferma di chi, sul posto, ha verificato la situazione. In caso di falso allarme la persona che ha effettuato il controllo avverte il Centro operativo per le emergenze affinch non venga diffusa la comunicazione di allarme e, quindi, nessuno venga allertato inutilmente. Se, invece, il segnale di allarme stato attivato da una reale situazione di emergenza, la persona che ha effettuato il controllo avverte il Centro operativo per le emergenze affinch venga diffusa la comunicazione di allarme. Le persone presenti seguono le stesse norme e tengono gli stessi comportamenti previsti per il caso di emergenza limitata. 7.4 TERREMOTO In caso di terremoto non viene dato il segnale di allarme in quanto tutti sono in grado di rendersi conto dell'evento e l'allarme giungerebbe intempestivo. Tutte le persone presenti nell'area: interrompono l'attivit in corso; coloro che operano in laboratorio o su impianti ed attrezzature (ad es. per manutenzione) mettono in sicurezza ci con cui stanno operando; sospendono o non effettuano travasi di sostanze pericolose; le persone in laboratorio spengono le fiamme e tolgono l'energia elettrica; tutti, ovunque, spengono le sigarette; tutti si allontanano dalle finestre, dalle vetrate, dagli scaffali e in genere da oggetti che potrebbero cadere; tutti cercano di portarsi in prossimit di strutture di cemento armato (pilastri, travi) o di ripararsi sotto banchi, tavoli, scrivanie ecc.; nessuno usa ascensori; al termine del fenomeno tutti si portano nel punto di raccolta esterno seguendo i percorsi delle vie di uscita di emergenza (camminando con cautela, saggiando il terreno prima di posare il piede). Terminato il fenomeno ed in relazione allentit dello stesso, il Coordinatore dell'emergenza valuta se sia il caso di interrompere lattivit in attesa di sopralluogo da eseguirsi ad opera di Organismi competenti che verifichino la agibilit delledificio. in caso di danni o pericoli, il Coordinatore dell'emergenza d le disposizioni per abbandonare il luogo di lavoro o accertata la condizione di sicurezza, dispone il cessato allarme e leventuale ripresa delle attivit. 7.5 ATTENTATO Chiunque rileva la situazione di rischio attentato, avverte il Centro operativo per lemergenza, che da corso immediatamente alla prima fase della procedura di comunicazione dellemergenza : Successivamente il Coordinatore: - decide, in base all'urgenza richiesta dalla gravit della situazione, se procedere o meno allevacuazione dellarea. - qualora ritenga necessario ordinare levacuazione vi provvede invitando le persone a portare con s le proprie borse ed eventuali propri pacchi, a non toccare pacchi o borse non loro ed a segnalare eventuali colli sospetti; si mette in contatto con le autorit di Pubblica Sicurezza. 8 NOTIFICA EMERGENZE 8.1 COMUNICAZIONE AL RETTORE La comunicazione dell'emergenza al Rettore avviene a cura del Coordinatore dell'emergenza. Il Rettore viene informato di tutte le emergenze occorse. La comunicazione immediata nei seguenti casi: - emergenza generale/evacuazione; - emergenza limitata con presenza di infortunati ospedalizzati. 8.2 COMUNICAZIONE AL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE La comunicazione dell'emergenza al Servizio di prevenzione e protezione avviene a cura del Coordinatore dell'emergenza. Il Servizio di prevenzione e protezione viene informato di tutte le emergenze occorse. La comunicazione immediata nei seguenti casi: - emergenza generale/evacuazione; - emergenza limitata con presenza di infortunati ospedalizzati.     PIANO DI EMERGENZA edificio sede: Facolt di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Scienze del Linguaggio e della Cultura, Dipartimento di Studi Linguistici sulla Testualit e la Traduzione, Dipartimento di Scienze della Terra e Biblioteca Umanistica. Sito in Modena, Largo S. Eufemia, 19. P.E. MO 04 Rev. 1 Maggio 2011 Pag.  PAGE 2 /  NUMPAGES 23 \EMBED MSDraw \* unisciformatoUNIVERSITA DEGLI STUDI DI MODENAPIANO DI EMERGENZA EDIFICIO SEDEP. EMERG. Nr. Rev. 0 Pag.  PAGE 1 /  NUMPAGES 1 "#78   ;  ztztzne^ hy&5CJhy&5>*CJ hy&CJ hBCJ hy&CJh_2h}u0JCJOJQJh}uCJOJQJjh}uCJOJQJUhy&CJOJQJhBhBCJ8OJQJaJ8hBhy&CJ8OJQJaJ8hy&CJOJQJ hy&CJ@hBhy&CJ,hy&hy&CJHOJQJhy&CJOJQJ"#78   & < = [kd$$IfF%3&064 Fa$If $  5a$ $`a$= > c   7 b q   5 B T  & F ` %$a$$a$$a$1$ ~  J K t u [ ijlprvx|~ühB hBCJhy& hy&CJ hy&5CJhy&5CJOJQJhy&OJQJhy&;CJOJQJhV(CJOJQJhy&6CJOJQJhy&CJOJQJBT a z   H r  ( C y 2Ys & F & F 7 ^` ^``s;V '<Y $d$Ifa$$If$Bd$If`Ba$gdB$a$ ^``^KEE99 $d$Ifa$$If$Bd$If`Ba$gdBkd$$IfF44\> %> ``04 FaFf4ytB  L=11 d$Ifgd}u$d$Ifa$gd}ukd$$IfF4r> %>04 FaFf4ytB hij>/$d$Ifa$gdBkd1$$IfFr> %>04 FaFytB$d$1$Ifa$gd}ujklmno=kdi$$IfFr> %>04 FaFytB $d$Ifa$$Ifopqrst $d$Ifa$$If$d$Ifa$gdBtuvwxyO@::. $d$Ifa$$If$d$Ifa$gdBkd$$IfFr> %>04 FaFytByz{|}~C4..$If$d$Ifa$gdBkd$$IfFr> %>04 FaFytB $d$Ifa$~C4.$If$d$Ifa$gdBkd$$IfFr> %>04 FaFytB $d$Ifa$=.$d$Ifa$gdBkdI $$IfFr> %>04 FaFytB $d$Ifa$$If=kd $$IfFr> %>04 FaFytB $d$Ifa$$If $d$Ifa$$If$d$Ifa$gdBO@::. $d$Ifa$$If$d$Ifa$gdBkd $$IfFr> %>04 FaFytBC4..$If$d$Ifa$gdBkd $$IfFr> %>04 FaFytB $d$Ifa$C4.$If$d$Ifa$gdBkd)$$IfFr> %>04 FaFytB $d$Ifa$=.$d$Ifa$gdBkda$$IfFr> %>04 FaFytB $d$Ifa$$If=kd$$IfFr> %>04 FaFytB $d$Ifa$$If $d$Ifa$$If$d$Ifa$gdBO@::. $d$Ifa$$If$d$Ifa$gdBkd$$IfFr> %>04 FaFytBC4..$If$d$Ifa$gdBkd $$IfFr> %>04 FaFytB $d$Ifa$C4.$If$d$Ifa$gdBkdA$$IfFr> %>04 FaFytB $d$Ifa$=.$d$Ifa$gdBkdy$$IfFr> %>04 FaFytB $d$Ifa$$If=kd$$IfFr> %>04 FaFytB $d$Ifa$$If $d$Ifa$$If$d$Ifa$gdBO@77. d$If $$Ifa$$d$Ifa$gdBkd$$IfFr> %>04 FaFytB8K&H/m/( - R |ncnYLhy&5>*CJOJQJhy&CJOJQJhy&>*CJOJQJhy&5>*CJOJQJ\%h}uh}u5>*CJOJQJ\^Jh}u5>*CJOJQJ\^J%hy&56>*CJOJQJ\]^Jhy&5CJOJQJ\^Jhy&5>*CJOJQJ\^Jhy&5>*CJOJQJhy&5>*CJOJQJhy&5CJOJQJhy& hy&CJF7.. $$Ifa$$d$Ifa$gdBkd!$$IfFr> %>04 FaFytB d$IfFD??$a$kdY$$IfFr> %>04 FaFytB d$If|0/( R S j =""" ^`$`a$$a$ $h\^h`\a$$`a$$h^ha$$ & Fa$R S j ="""#####$$^$_$e$$$$I%J%%%%%%%#&$&&&&&'';'<'3(((((øݗݗ݊}phy&6CJOJQJ]hy&6>*CJOJQJhy&56CJOJQJhy&5CJOJQJ hy&CJh}uh}u5CJOJQJ\h}uCJOJQJ\hy&5CJOJQJ\hy&5>*CJOJQJhy&5CJOJQJhy&hy&CJOJQJhy&CJOJQJ)"##$I%J%%%%%%%#&$&}&&&&'';'<'(((")#)$a$$`a$$a$()!)")#)))))7****** + +++]+x+y+&,g,,---^-`-a-------.ǹ߬ߢǗǗǢߊ߬ߢ|o|`|h_2h}u0JCJOJQJh}uh}uCJOJQJjh}uCJOJQJUhy&5CJOJQJ\h}u6CJOJQJh}uCJOJQJhy&6>*CJOJQJh}uhy&6CJOJQJh}uh}u6CJOJQJhy&CJOJQJhy&CJOJQJhy&5CJOJQJh}u5CJOJQJ%#)7**\+]+x+y+g,----.//=/>/0`2a22223 & F $1$`a$$a$$ & F a$$`a$ $`a$gd}u..//=/>///////////$0(0.0J0P0f0a2222223344445=555556667ɠ{h}uh}u^J h}u^J hy&5\hy&5\^J hy&^Jhy&hy&>*CJOJQJhy&5CJOJQJ\hy&5CJOJQJ\hy&CJOJQJhy&5CJOJQJhy&CJOJQJ\hy&CJOJQJhy&6>*CJOJQJ+3>5555566667888889T9`9k99`:::l; $7s^7`sa$$`a$$a$ ^` & F7778;8[8\8f8v88888888/9<9::;;; <<<<<<%=&=/=1=9=<=D========?????BB B BBB0Cöì韶ììöööΔßßhy&5CJOJQJhy&>*CJOJQJhy&56CJOJQJhy&CJOJQJhy&5>*CJOJQJhy&5CJOJQJhy&5CJOJQJ\h}uhy&5CJOJQJhy&CJOJQJhy&6CJOJQJ]6l;;;;;; <<<<<<====>I????y@@ABBB$`a$$a$ $7s^7`sa$BB0C1CACCCDD/E0EWEEFgGhGGG`HH IJJ K KKK$ & Fa$$a$$`a$0C1C4C5CACCCDD/E0EWEgGhGjGkGGJJJ K KKKLKTK LLĹįĤxl]QEh}uCJOJQJ^Jhy&CJOJQJ^Jhy&5CJOJQJ\^Jhy&CJOJQJ^Jhy&5>*CJOJQJ\^Jhy&5CJOJQJ\^Jhy&56CJOJQJhy&5CJOJQJhy&CJOJQJhy&CJOJQJ\hy&CJOJQJhy&5>*CJOJQJhy&56>*CJOJQJhy&5CJOJQJhy&CJOJQJ\KKLKKoLJMM*CJOJQJhy&5B*CJOJQJphhy&CJOJQJ\hy&5>*CJOJQJ$h}uhy&5B*CJOJQJphh}uCJOJQJhy&5CJOJQJ\hy&CJOJQJhy&CJOJQJhy&5CJOJQJhy&CJOJQJ^Jhy&CJOJQJ^J(h}uhy&5B*CJOJQJ^Jph"\\]h]]]]`aFaaaaabcc dd!eeVfRg.hi$^a$ ^`$`a$ $1$`a$$a$``aaFaJaaaaacc>dMdOdtd.eGe^g|giiiiiiiiiiijjjjj1j2j:j*CJOJQJhy&hy&CJOJQJhy&5CJOJQJ\hy&CJOJQJh5Shy&5B*ph0ن.z2ƊҊ"#M*V`Ր/ ^`$a$$`a$2ƊҊ"#M79^8:_/01^_ѕ՘ט9:Zf؛$KLQ{h? CJOJQJhy&6CJOJQJhy&5>*CJOJQJhy&CJOJQJ\hy&5CJOJQJh}uh? 6CJOJQJh? CJOJQJ^Jhy&5>*CJ\hy&hy&56CJOJQJ hy&5hy&>*CJ\hy&CJOJQJ./1_Zѕ\șDĚ9:Zf؛#$^a$$`a$$a$#$KLQx;4|}ž;C̡͡ݡĢZ[u$`a$$a$Qjlx|}ž;̡͡Ρܡݡ[uv]yv%'LM~ɨ˨ΪδΕ{Οh}uh? 6CJOJQJh? CJOJQJ^Jh? CJOJQJhy&5CJOJQJhy&CJOJQJhy&5>*CJOJQJhy&5>*CJOJQJhy&CJOJQJhy&hy&56CJOJQJhy&5CJOJQJhy&CJOJQJ\0uv\]xy0uv~˨\vë'(S$a$$`a$<>cdvë'()RSϬѬ HTVlmn?@R8WY~ȺޢȺޘȺ荇Ⱥޢhy& hy&CJhy&6CJOJQJhy&CJOJQJhy&5CJOJQJhy&56CJOJQJh}uh? 6CJOJQJh? CJOJQJ^Jh? CJOJQJhy&CJOJQJhy&5CJOJQJhy&5>*CJOJQJ3S V4pr%lmRR ɶ$a$$`a$ȶɶ/1VWϹйѹHbcd!#)*?@HKP~MQb{|UX 67ɽޥޥޯ荂oo$h? hy&5B*CJOJQJphhy&;CJOJQJhy&5;CJOJQJh? 6CJOJQJhy&CJOJQJh}uh? 6CJOJQJh? CJOJQJ^Jh? CJOJQJhy&6CJOJQJhy&CJOJQJhy&5CJOJQJhy&5>*CJOJQJ+ɶlйѹGHcdJKNbc{|Z4t $a$$`a$ 67=Z1*+}&$ & F a$$ a$$`a$$a$)*+dfyz\]^`acdfgijkǼҲҲҲǘҲDzҒzjhxUhxhHFjhHFU hy&CJhy&5>*CJOJQJhy&5CJOJQJ\hy&CJOJQJh|\05CJOJQJhy&5CJOJQJhy&CJOJQJh}uh? 6CJOJQJh? CJOJQJ^Jh? CJOJQJ,&%<E'cyz.^$ & Fa$$`a$$a$$h`ha$$ & F a$$ & F a$$ & F a$t]_`bcefhili $Ifgdx $$Ifa$gdx $$Ifa$ $$Ifa$gdx$`a$$a$kl +\hAW\]cdefi񾺲zozhy&0JmHnHu hy&0Jjhy&0JUhy&mH sH  hy&5CJjEhy&U j5 hy&UVmHnHujhy&Uhy& hy&CJ hV(0JmHnHu hx0Jjhx0JU hBhBhB hBhxhxhxhx6CJ+ nljdd^^$Ifh]hkdD$$IfFFS%0    4 Faytx $Ifgdx  3APWxyz{b`^kd$$IfF\ Z%'N04 F $$Ifa$$If ijtuvw{|} hy&CJhHFhy&hy&0JmHnHu hy&0Jjhy&0JU{|}$a$50P. A!n"n#$n%SS Dp$$If!vh53&#v3&:V F0653&44 FL$$IfF!vh5>5 55#v>#v #v#v:V F440+++,,5>5 55/ / / /  / / 44 FaFf4ytBY$$IfF!vh5>5555#v>#v#v#v#v:V F40+++,5>5555/ / / /  / / 44 FaFf4ytB6$$IfF!vh5>5555#v>#v#v#v#v:V F0,5>5555/ / / / / 44 FaFytB6$$IfF!vh5>5555#v>#v#v#v#v:V F0,5>5555/ / / / / 44 FaFytB6$$IfF!vh5>5555#v>#v#v#v#v:V F0,5>5555/ / / / / 44 FaFytB6$$IfF!vh5>5555#v>#v#v#v#v:V F0,5>5555/ / / / / 44 FaFytB6$$IfF!vh5>5555#v>#v#v#v#v:V F0,5>5555/ / / / / 44 FaFytB6$$IfF!vh5>5555#v>#v#v#v#v:V F0,5>5555/ / / / / 44 FaFytB6$$IfF!vh5>5555#v>#v#v#v#v:V F0,5>5555/ / / / / 44 FaFytB6$$IfF!vh5>5555#v>#v#v#v#v:V F0,5>5555/ / / / / 44 FaFytB6$$IfF!vh5>5555#v>#v#v#v#v:V F0,5>5555/ / / / / 44 FaFytB6$$IfF!vh5>5555#v>#v#v#v#v:V F0,5>5555/ / / / / 44 FaFytB6$$IfF!vh5>5555#v>#v#v#v#v:V F0,5>5555/ / / / / 44 FaFytB6$$IfF!vh5>5555#v>#v#v#v#v:V F0,5>5555/ / / / / 44 FaFytB6$$IfF!vh5>5555#v>#v#v#v#v:V F0,5>5555/ / / / / 44 FaFytB6$$IfF!vh5>5555#v>#v#v#v#v:V F0,5>5555/ / / / / 44 FaFytB6$$IfF!vh5>5555#v>#v#v#v#v:V F0,5>5555/ / / / / 44 FaFytB6$$IfF!vh5>5555#v>#v#v#v#v:V F0,5>5555/ / / / / 44 FaFytB6$$IfF!vh5>5555#v>#v#v#v#v:V F0,5>5555/ / / / / 44 FaFytB6$$IfF!vh5>5555#v>#v#v#v#v:V F0,5>5555/ / / / / 44 FaFytB6$$IfF!vh5>5555#v>#v#v#v#v:V F0,5>5555/ / /  / / 44 FaFytB6$$IfF!vh5>5555#v>#v#v#v#v:V F0,5>5555/ / /  / / 44 FaFytBM)DdZ  C 6Alogounimore_0_R((Z\T{(Fs((Z\TJFIFC    #%$""!&+7/&)4)!"0A149;>>>%.DIC;C  ;("(;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;" }!1AQa"q2#BR$3br %&'()*456789:CDEFGHIJSTUVWXYZcdefghijstuvwxyz w!1AQaq"2B #3Rbr $4%&'()*56789:CDEFGHIJSTUVWXYZcdefghijstuvwxyz ?j( ( )*;mai%HAw8J"ZY3$$h% y?LW~]6"`.]^ipc195~jm}%7R\E"ebBUo~bH84_ɓVr uIeяL(FkMiq+{;) wV!_Oԯt -m}j㋒v0lCTo5缿+zQa]G>k[/-'^/{כ:.X}){lC}JSWl5`{D,j kc߄h J3XH -y[i[\UΎ"/>63*sֺ!x[>H?y|IhchJ -[>-T)ٍDC9$p~k(i-FVy;rK1O?Z5=Ev Nv!#?J^+c*.!<\+E Sq#tp}j>$Dh}+⳸~T4^-d.vʲ3wzA)|Wcuu2ڬI7[R;ջ[?A{Ktl ny 8QӥycA"&Jg:r\lrUG}zQ~,z/hk%QRJdb=6Py5woxO75tf m%~Ucn UBKFVΙ,yvWɚP@A$izutg%NW;>xwT& b~#} 3G5\ig?2Qz5ykls[G̳JJO*Fr-zz>\=G+P}8^ov񥏉"[(ǯZ{;3t8*kؼHA+J?=EoCsra:)3K]gυQ@RCZt=2[q }gX5)osd^=SkBlتxwT^'̹Ƽugpg_oV][c->I;{8{\oH?ty96H/kxltY'|S1מk|JrI4;_"%x;+KrrW ^N/ݞ^[0<ݣl`h('D!sHORtv]hԁے=k.kYѳla"*vW-!}H,O!}Ǩ+̬Vkөx|& h+e/1[v8i88+迩r0X!YeVN c6)X# 0nC\\(Ea_IS+~OTog@l* %^[==5b 6HǷoP}*;،2?[TR)`ɱ.8 Op;!k̲wx=08xTZљxiKJWGְ{9H*&F72]I Ǩ4Zk]"_dĨfۯrԥ;fXfuGd.4Mzh㸌ė xƻMITKq . S?gXdҧf?Jc]k3aW'v!M.ǍNJ=q[^KEWAs~9N^'sqq5WPՍ1Y&lLV5O+gr^kgԚWEC廊Vr Ovi ʹAe_*2$7#Qͼ' &N*r9"Ö<8S'wbx_髣~7D4 mMqv.vvQI}>5w,ރ].nF`̻'qxMm]#RZv3$p2dޙqx..TdV(r@uJ3@>T8ݎkmY_>QIQ]m"qp l:f\x{AO;pAayWY(NڡB_ZQtD"Pvj6%ۀG5fV9>;uBw"qܪc^SBQpa! x81n#S,&9F8S_YαoPH;9e>ӬV =Wbۼ (e\p8$`{V~lchn دg<6"SPOՎ>oO 1aIw.[2yNXSp"xѭ-Lvk͖ fw^g^'Fҳ*Km#vY7NWXڍXϴ(tb@jNt5&KC"'ۑ*ו:u=cr1,Q^]7TTϘ3<~U-|Cc$v2=8GEmHT[\kt?Fl-K_=Q@3"H Xa_:WjWWr^⻟[Rns#<½d`8 [DjU~-K6isArztElC&DpH D=8^y]樽w9O؎Vc2b |4G*OĀn??/jC]VC9R  m2x'S*ažЂ:6Քzzh$;3GR5n&⸦/;.Gxu+mffU[xw?q,HKI*y|z+qG7+x L$i6P j_ڳĿ1އ+R-sE/q&H۸ x=귃m>&h'|ѹuco)DªSXCpzӞX5"Qa]W/O7 ->%->vfT[Y]و_-O| x5Z/:#QY~#=N2*?h>QKvd}ѧ'2t{xm9iaR\`V ?NL:}shJL]/e^pc+~ h¼ñ IG rW|HR g¼Za=>ҟθqGeZ+|W)z/,?#^^E+mLB5ӈf4ƍ _;#`G7p3UuHdצb1`=}  ۗ<~T,ů#51fM^^FAVoܧX%7Z^ydǙ3VΡru@DeW{^3`M>Fg\Һ |RYgE $X_Ê*MݮQ&.lp۞1& ^6k{ ($O N;z+/QF)p Q5յ&2˒Tbx%8H^.sTytojlwqJ/(L=8~=!n$i+di*kihoYB.}TkKٮv(J?[!:Tӂw;iIԴkY ~lj!NrN}5:s2˷bI؜WG7w*E "e{VoD GL %BňMS QiM6yxvG-2\ ֭Qj>+4C ʁe3\ :ɐ##UM89YPjqL{q'axMpZ\A&-ʆ50"kA+48̒\+ngbʢ)W4ν퍣WVZFXv%.F zX-:A71Bt"i0C$~ZRc[ڱ4U-X(ncЅrRMk^nߵϡ+|iQGO<U>:`4Ԉ C#xw^;[E[G(#_'G;EmChsm1-ovd+ĴͪϜF? ^X\[7Id?|,M4lTB+%#)ѫIWV> ׈xPăPk|;~5?X݃$ +=EW3u~.i5exg?չym6gR:^ȃTg]Q] pO#bg*8nV_hr}}Jۈ oP]mgh'x(88+?PR09_;(8#8V`Xo mF}ajpU{۲jtއ+xQNK ʡ85 wj_d0d ABnp?xJ#Ps%:)TT>dXm(T۬2}rO-Օ7D.YZ{׶֢X~`X78=5RHĖW-5BvJEdtxK< 0lK݀$\Wɐft2PUkdK?gp)cӧg5&$^#a0Ia[y6acmXYO!mm60ww/Ҳ]L0N1XE >Z;[d20lcn8Cj-/W`O|&S^qM-I7K[8v'h#V>5Cl`d JW -T>vC½8ϭ_lS.PR}O#mlzķڔ5^ݮ\99|dvk=>χ)*z#׾AZI]r}]#ˆ1y=]T,>Wbg%ճv;a\W#V:S>V< gqJ!r5Y.! #>pѹ/ t=T}ח7O}kQvJ1>]Ҩ&nlZL#~ӝ޵$UXuTX s@ISΒ#pFOkNI}UTje]6ՙ6wHSi;׫Fyg,lk%Fo٣?;Yuźx\uӯz""bKu9nI_Lִ6wm^ƹ緶>YisF ,lr9#R)5iKQB.^4cBwEFYE8^B$-@zwzVM䥱#=ǷZ5A?$>ҼXȶgN&<5i-y2.o<AWxF:?}(=Fzb:*gjC{1쿏<*WaS=|PՅ>%p`rkt]=]f>tN;/sf㚥yi "61b9'uFEsp]/ I=NInʟB;ן) S^4~]M}j݈U^U9櫛C#vڎop[ Ã!,/7.- =X*u#jR^uK!ERkӬI򙢌]A2AEmrYf? g5jcF '`:8;a3!UE""Xg[=>]*|,y+6XH1y?S\ut݈caSw}kZ`eizeֱep>Ÿh@6F'{7|-g3?:fڽ6[>^r="Y4;oQ vMs|N4,ֲyv0py>+sĞ"SiXbs̍ᚖsj_]l=T#ϱ2m5RK܏OCgj時~tt]&OB'ǹMr?<(toNszOQg+;ǬE_ebExEP7MgLXqЩ DবΜ.&M;iz扨{f\ђ0GwzWW^$G-꾢k57TSeޒcμ/MP7UscgO R烴t}zœ%#5;-;5YRz៉-5TQ^iym}x牺vt;V˿GM>[υz4[f'#?XT©h,-z2/|Cu2bH-nJ D"hnn?NZ{򄧘UV򸢖Q17EPX<=fk(AT?7zn=j&Hc^uƂZ)`=Y[J,[G%=Q/<7hdė,?unx|6ŭt 9nP}z;B.ey畾fcƢ!Ersu-:˖=-kz濨5aUxT_A]o|ڄlyw?:fD9Ն {zU EOgVgœ>fP1KE|QEQEQEV!x0nPp>}}EoRT:%8;4xg<23&r'I;VN_+qatOQ%A= sz߀=loi I qO Ӽ|2F>,_5+Fy#]V+÷fsukԾj0o}:+H 9\O^m"(TJW7x<9r[~ N' e_vj|ӣ{yT7ɣrR_Q{U D,G|G\A) 膴m3.}&ǯ@hGJY*G_Y2iv &;8/VjϨ]<\tgfKɡR~eGoi%^Qύ8+y^+^Z,*wF½S>Ӽ>s!]|c@Tt 0:i wg+DzX?@ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ[\]^_`abcdefghijklmnopqrstuvwxyz{|}~+QRRoot Entry  Fǎ7@Data ݑWordDocument7hObjectPool 먎7ǎ7_904649471F먎757Ole CompObjXOle10Natived  FMicrosoft DrawingMSDrawMSDraw9qOh+'0( <H h t  (SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONEUniversit di Modena      !"#$%&'()*,-./0123456789:;<=>?@ABCDEFGHIJKLMNOPS{UVWXYZ[\]^_`abcdefghijklmnopqrstuvwxyz` JJ K&MrEdMicrosoft DrawZ&MrEd,,  System)_  &MrEd    - & MrEd%^7  ,s C `< X  7 o]   .Fu_L d8ZvJb=   vy Z 8C   `  L e  FN  ]  U X   < B ds   7 ^Gd~BbU] tN- e n 7 `  C ` Cy +  = b +CJ`d7 n_-tu. ]o7b~`GC, ^ & MrEd6%5RQRmPONLJG C5 @R <o 6 2 , &   8 S p  . G a z y j _ R G :  .  ! #  4 D S c q t ]  E  , ,  A V i | t Y <    } (O 6! C O X _d f4 l oqrtrDqf]STG:*X         y f Q =w )h \ N B 4 &    q ] I 4 ! x a H .     w e Td DE 4# #    u P *        j U ? )  ~iS>)lW>% |eN7!  (3=wHbTN_;k'xvM(>au]@Dh-?{Vphd-budk tM   # i    ' %N =t V q   ) K l  = ] }  ! < T 3i R~ p       ' > W n  %")?-]2}5:@E K5R-- & MrEd$ w ` G ,   % 8 I Y f p t w l i i ; '   1AO_Z;SJ=-  } k [ L @ 7 1 , + - ] Xi Z\ NO ?> -*        rj [S E> 2) !   ui\N@3% n>l6l9h,sx gV,D=4N#`r "7Mby  - @ T g y  , ? S e v     & 3 B N Z (f 9r G~ V c cl gp y       -1 JN gi          +8 CP[f q#{&)*++)&!   * ; K Y f q { & MrEd$ J p   - D Z o ' 7 E R ] g p w      # / < H T ` n {             # 1 A R  d n x Y C ,      w ! f ( T 1 C 9 0 C  T  R = m *    ! 5 H y Z g m T A -       q V 9       | rD pD P : '  s _ K 8 $   u a M 9 $  q g^TKA91)"ug[ O B 8 ,"*4=HT_ju{pegnYF2 "1AQbr}of[QE9.#"3DUfw" 0 @. P> _P o` }o }           " 5 J `+ v; L _ t   -- & MrEd8$*aJ6TKm-P0W6C%km|,e)fP:%   ! , 6 > F M S Y ^ b e h ` W M C 9 - #   }|zvpF :I 5N /S )X !\ ^ ^ \ V R O L B 7 ,    ,WWVUS{qg`\[\_cgmq vz}(1:CEIMP *>Sopotnwl{g   *w~~wpkj.oC{W~Y\^`ceff#(.49?EJdv^D)62'7;;72)oZ G6&      vk_QE 8%+)'     QW]chlpsu|yurpm(j3i?hJfVfahmhxjmquwj]OA2$ = , 7, C K O Q R T Xd ^G ' - 5 @ J V b m w W W W Y ] k            " % % ' ) ,      %      b i p u y  B &B 6B FA V@ e< t7 . #   I @ 6 , # r ] J 6 !            z D K K F = 3 * !              y r k d ] X S P SX J` Ai <t 8 5 4 5 8 ; = @ D H M S Z                 # B X X [ ] ] i u  { t l c [ R H > 3 (       v l d |] jV XQ N , "     $ @ \ y |  r \ h u    * 8 F U $d 4s D S S V W X           ~ z u o j e a ] X T P L N Q V \ c k u  g h l p s z | | ~ y 5  w ^ F ? 8 2 , & !  x  l  _  R  F  8  +     #  * 2 : C L S [ a g n w c d e f g  ^ j]O@0!rlga\V{RvMpJiTHH$D->68?0F'KOPMIFD@;4/)$~oaSE8+ !4I]q       | x w y |        G M S X ] a e i l c ~ X w L r ? o 1 n $ o  s x     # ) 0 8 A B D F G VzB@=7/&xl`~UrHf=[0O#D:0&;DMWbE) r_VNF@;72/5YCEHJLE=5|+p!dZ OD9/$  #+&3-;4C;EAIDKHLIWObUnXz[\\ZUOLGB2"xk]PB4v#i`^\ZXXXXXYZ^`dhmsifc_Y    '/5{skb[TMFB<965     uK!tHC>:8S{wqlhWG8){zywsokfc^ ZWU*S5RBSNUSLU?S3Q&@ 3'xY:$0(%,./.,'!   ~!s&g-]5R<HE>N5X-b%n%DAIDLGPLTPXU\Y`^fd{3*! $ &(m&p!poo3:AKSy\qdjjaoWoKo=o/o!mibWPJEA=:73n3%  ' 3 @ L X b m v }         & !  ' ~  ~ y v s n ` Q B 3 #   &, 0 0 0 , %     %%%%% C C C B A &      ~! c# T' F, 91 -7 != C J I H E C / C       # ( / 6 < @ C H M N P V \ b g h  W \ ba gi jp kx k j g e b c e h l     w 0i Q\ q_ xc ~i n t {        ? C H M S  [ R G = 2 '                  { /w ?v As Fp Jj K D T g z   # 0 > J X e s ~               ;  " & + / 4 8 > U Y _ d j    1 ? {   | u %o ,g 2` 9V @M GM c     ? C E G J L O R W  %          : ; = ? ?  Quxntz *ym_S~D|6z1z,|(~#  #($D_bde fc _ [ X R K C 9 )   g e ` \ #Z *\ /_ 1c 2h 2o 2t 2z 4~ 9 D O Z d o z       &#    qaSSTVWZ\_bn{~{/%*-/[[[Z ZULA61 +&!,:HKNQTVYZ[ : : 8 8 89 7 6 5 1       ! % ) / = < ; : :~$u+j2^1G+1$         ! & * / 5 9 > B E I L L          \ W Q{ Kw Er >l 6i .e &c ` ^ ] \ \ ] ` b g k o t x }         "(---,+&!  =<EFNNXVb]levkry~ e             V W V U R P L H B = 6 / ' & . 5 ; E L P Q P L Et =_ 7V /N &F ? 8 3 . * ' % $ # $ & ( , . {/ w1 v2 Yi m s {                                      ~ t j ` W N F > 6 . '                           V Y    } { { { | ~  { q g \ P D 7 )                   ~ z V V V W Y "E        G O W a j t }    } y v t $r 0r =q Kq Yq fq tp o n l i d _ X P F @ ; 5 "  |{{xqxflquz|v o h a T H = 0 $         % - 5 ; @ C E W i y C4! vk_TI?$)07=FOW_irz=:::;<<:77776665x3n2e/]-T*L'D"=78;? DIOTZfq}  '''$ |m_PA2"S"%'0)A+S+d-u/26;CC r* p l g a X O D 8 1 +} 'y 'y               %Y $c %k 'p +w 0| 4 : ? ? A B C - & MrEd>%fP:%   ! , 6 > F M S Y ^ b e h ` W M C 9 - #   }|zvpF :I 5N /S )X !\ ^ ^ \ V R O L B 7 ,    ,WWVUS{qg`\[\_cgmq vz}(1:CEIMP *>Sopotnwl{g   *w~~wpkj.oC{W~Y\^`ceff & MrEd %#(.49?EJdv^D)62'7;;72)oZ G6&      vk_QE 8%+)'     QW]chlpsu|yurpm(j3i?hJfVfahmhxjmquwj]OA2$ =  & MrEdX%*, 7, C K O Q R T Xd ^G ' - 5 @ J V b m w W W W Y ] k            " % % ' ) , & MrEd&%     %      b i p u y  & MrEd%aB &B 6B FA V@ e< t7 . #   I @ 6 , # r ] J 6 !            z D K K F = 3 * !              y r k d ] X S P SX J` Ai <t 8 5 4 5 8 ; = @ D H M S Z                 # B & MrEd%JX X [ ] ] i u  { t l c [ R H > 3 (       v l d |] jV XQ N , "     $ @ \ y |  r \ h u    * 8 F U $d 4s D S S V W X & MrEd@%          ~ z u o j e a ] X T P L N Q V \ c k u  & MrEdp%6g h l p s z | | ~ y 5  w ^ F ? 8 2 , & !  x  l  _  R  F  8  +     #  * 2 : C L S [ a g n w c d e f g  & MrEd%T ^ j]O@0!rlga\V{RvMpJiTHH$D->68?0F'KOPMIFD@;4/)$~oaSE8+ !4I]q & MrEd>%       | x w y |         & MrEd>%G M S X ] a e i l c ~ X w L r ? o 1 n $ o  s x     # ) 0 8 A B D F G & MrEd%KVzB@=7/&xl`~UrHf=[0O#D:0&;DMWbE) r_VNF@;72/5Y & MrEd%mCEHJLE=5|+p!dZ OD9/$  #+&3-;4C;EAIDKHLIWObUnXz[\\ZUOLGB2"xk]PB4v#i`^\ZXXXXXYZ^`dhmsifc_Y & MrEd:%    '/5{skb[TMFB<965      & MrEd^%-uK!tHC>:8S{wqlhWG8) & MrEd%P{zywsokfc^ ZWU*S5RBSNUSLU?S3Q&@ 3'xY:$0(%,./.,'!   ~!s&g-]5R<HE>N5X-b%n%DAIDLGPLTPXU\Y`^fd{ & MrEdd%03*! $ &(m&p!poo3:AKSy\qdjjaoWoKo=o/o!mibWPJEA=:73n3 & MrEd%W%  ' 3 @ L X b m v }         & !  ' ~  ~ y v s n ` Q B 3 #   &, 0 0 0 , %     %%%%% & MrEd<% C C C B A &      ~! c# T' F, 91 -7 != C J I H E C / C & MrEdp%6       # ( / 6 < @ C H M N P V \ b g h  W \ ba gi jp kx k j g e b c e h l     w 0i Q\ q_ xc ~i n t {    & MrEd%C     ? C H M S  [ R G = 2 '                  { /w ?v As Fp Jj K D T g z   # 0 > J X e s ~              & MrEdN%%  ;  " & + / 4 8 > U Y _ d j    1 ? {   | u %o ,g 2` 9V @M GM c      & MrEd8%? C E G J L O R W  %          : ; = ? ?  & MrEd%k Quxntz *ym_S~D|6z1z,|(~#  #($D_bde fc _ [ X R K C 9 )   g e ` \ #Z *\ /_ 1c 2h 2o 2t 2z 4~ 9 D O Z d o z       &#     & MrEd0%qaSSTVWZ\_bn{~{ & MrEd0%/%*-/ & MrEd>%[[[Z ZULA61 +&!,:HKNQTVYZ[ & MrEd4% : : 8 8 89 7 6 5 1       ! % ) / = < ; : : & MrEd%m~$u+j2^1G+1$         ! & * / 5 9 > B E I L L          \ W Q{ Kw Er >l 6i .e &c ` ^ ] \ \ ] ` b g k o t x }         "(---,+&!  =<EFNNXVb]levkry~ & MrEd % e             & MrEd%|V W V U R P L H B = 6 / ' & . 5 ; E L P Q P L Et =_ 7V /N &F ? 8 3 . * ' % $ # $ & ( , . {/ w1 v2 Yi m s {                                      ~ t j ` W N F > 6 . '                           V & MrEd\%,Y    } { { { | ~  { q g \ P D 7 )                   ~ z V V V W Y & MrEd0% "E        G O W a j t } & MrEd%e    } y v t $r 0r =q Kq Yq fq tp o n l i d _ X P F @ ; 5 "  |{{xqxflquz|v o h a T H = 0 $         % - 5 ; @ C E W i y & MrEd6%C4! vk_TI?$)07=FOW_irz=:::;<<:77776665x3n2e/]-T*L'D"=78;? DIOTZfq}  '''$ |m_PA2"S"%'0)A+S+d-u/26;C & MrEdV%)C r* p l g a X O D 8 1 +} 'y 'y               %Y $c %k 'p +w 0| 4 : ? ? A B C -- & MrEd8 ;;ruqm[U}~HHyy; ) ) \ \       < < n  Q   Mi ) Y   e   h h %i <h %  m j h f d b ` \ W Y ] b f         A]]ZA__n q @n e cC ! c c  a `r e csiHi- hihwfZsiY@n AY@u W u   I I  K   KK IK YW YW2W- & MrEd6%;;ruqm[U}~HHyy & MrEd8% ) ) \ \       < < n  Q   Mi ) Y   e   h & MrEd%h %i < & MrEd2%  m j h f d b ` \ W Y ] b f          & MrEd%A]]ZA & MrEd%_ & MrEd%n q @ & MrEd%e cC ! c c  a `r  & MrEd% siHi- hihwfZ & MrEd%Y@n A & MrEd%u W  & MrEd%  I I   & MrEd%K   KK IK  & MrEd%YW  & MrEd%W2- & MrEd(%         ~ r #f '^ -[ .W 1T 2O 5K & MrEd% :G >b B} G J J F @ :< :H & MrEd*%mlkkjiihhf| & MrEd.%    , @  U  j    $ % & ' ( & MrEd% hpz!+1 & MrEd&%                # & MrEd% R ` n |  ' . 7 A { & MrEd%R i    - & MrEd$n                             % ) + )         ~ x r m j f ^ \ X V V ^      y s n i f d c b a a c d i n s |                                      & MrEd$d  {wtqposw}- & MrEd%l - & MrEd$_& ( , 1 6 ; < < ? C H M S X _ e k r t s r Y X Y \ ` e j o r w x x v u s o k F ? < ; < = = < 8 }8 {6 y3 v/ s* t' v$ z" }!                                   ! ! $ % &  & MrEd$rutsqlPJFB@ABCCDDCBB@=83.)' |xtqmipmhc_YSNHEB>;852 /0259V ]"b&e+d0c4a6_8[;V=R?MBHFHMHRHWH]I`LbQdVe]dbbg^lZqWuSzQPV^hsstuu- & MrEd% kP+D-D2B8BA@H?O>T=U=3̙- & MrEd6%<BJT`jt|iSU[biqw{| & MrEdt%86)  &7Rx /Pn5}M~]s  + B [ r    { S - & MrEd6$- & MrEd*%HGD>94.+) { & MrEd % & MrEd% Y;Y=\@`DeJjNpPvO{K & MrEd% lO4 - & MrEd8  -V$$# $2FL@^;j9s7{652/2F 2 d R oR4__bfjnqstsqnjfb__  r^I6#   -=M^n~  RD+mf_X#O(F,>043)8$>EMU \bgjlo+v6c<\|&6ETeu    ~ui[&L8<I)Yht~R'1<EOX`iqyz~fvQo>k.l qRJ zU ` g n t w { }  2 P m     c @ F I J I G D$ B; ?R >i > @ D J T b t p i b X) M5 BA 6N +[ i w          " -$ :* G1 U1 p- &         , 7 l P 1    v p j e _ Y S O J    W  } 0 -  , 1 * G & _ ! v   9 | r g Z P E 8 ,        ~ u l c Z S M H C = 7 1 + ' #  * S g X ` _ X f N n D u : z 0 ~ '       }  r h ]  S  I  > 3  )                ! # $ % % * . 1 u3 i5 \7 O: @> +] p o l i d ` [ U P  9 G W g w    } }        & . 5 ; ~@ wF nJ eN \R RU GW <Y 2[ '[ [ [ [ L @ 7 , $           { k \ L = -            | r i pJ J zG u yrm gb\%U6NKFb=z3' G ur+rDA;3' +059>BGL)P<TPXb[s_bdfhf- & MrEd% 2FL@^;j9s7{652/ & MrEd % 2 d R & MrEd% oR4 & MrEd% & MrEd&%__bfjnqstsqnjfb__ & MrEd^%-  r^I6#   -=M^n~   & MrEd%URD+mf_X#O(F,>043)8$>EMU \bgjlo+v6c<\|&6ETeu    ~ui[&L8<I)Yht~ & MrEdJ%#R'1<EOX`iqyz~fvQo>k.l q & MrEdJ%#J zU ` g n t w { }  2 P m     c @ F I J I G D$ B; ?R >i > @ D J T b t p i b X) M5 BA 6N +[ i w          " -$ :* G1 U1 p- &         , 7 l P 1    v p j e _ Y S O J    W  } 0 -  , 1 * G & _ ! v   9 | r g Z P E 8 ,        ~ u l c Z S M H C = 7 1 + ' #  * S g X ` _ X f N n D u : z 0 ~ '       }  r h ]  S  I  > 3  )                ! # $ % % * . 1 u3 i5 \7 O: @> +] p o l i d ` [ U P  9 G W g w    } }        & . 5 ; ~@ wF nJ eN \R RU GW <Y 2[ '[ [ [ [ L @ 7 , $           { k \ L = -            | r i pJ & MrEdH%"G u yrm gb\%U6NKFb=z3'  & MrEd% r+ & MrEdJ%#DA;3' +059>BGL)P<TPXb[s_bdfh- & MrEd>%%&,/55>:F=N>V?^>f<n9v4}/( tK & MrEd% wlbZU & MrEd% k 7 @ 4 <  6 . &   n R 9 & MrEd %v% & MrEd%  I & MrEd % / & MrEd&%  } ~U q, d Y P M N{ Qf UQ \< d) n {  & MrEd %]  @B - & MrEd$gJ M O R U X Z _ c d  { y w v t u w | { w  s o i d ^ \ y \ n Z b X ` V \ R Y J W H W F Y C [ A ` A { = 8 3 - '  ~  {  { ~       & % $ !        ! ' , 3 8 A D E F H J J - & MrEd.%   7 ( T 6 r C O Z c k q , u L w m v r q o p u & MrEdF%!+5@KWco}   % 0 ; F Q K $F ;A N> ^7 n. }!    & MrEd&%&),16; ? B' D+ D/ D1 D4 E7 E: F< G@ I & MrEd&%U O G ~> x3 r( j b [ RKD=62/,, & MrEd&%T>`KnY{hx %Cb   & MrEd6%,F7NAWK`Ui_thqz ;^ & MrEd% r H n !     o \ & MrEd&%    # 7 L  a  u   ! ' - 3 9 ? E J  & MrEd %^ * - & MrEd$W` R * #          Wy Tp Sg U` YY \T bO gK mH uL }O S W Z ] ^ ` b b c b a ^ [ W           y f U C 3 "     + 8 G U e    & 0 ; I [* ^, d/ j5 r: y? E J N P S U X [ ] _ ` & MrEd$a< < < < < ; ; : 7 1 , ' !                                               q k h g i     | x t r q q q q q" v# x' y( & % "        # . 9 : ; ; < - & MrEd6%JLT' ^I he s |    . V }           ' 1 & MrEd6%ypg_WOG>80*!ybI0  & MrEd&%!     t  K       k M 2   & MrEd% = B Bw >P 7% . #   & MrEd%^  & MrEd%`  & MrEd.%{       ( 0 9 B L W e t       & MrEd8%g Q @ |3 k' Y F 7 ,       p ` # "        & MrEd%   - < K Y g s } - & MrEd$j h h e d b : : > B H  N  U  \ b c c  e  h  g  e ! d $ b ! 2 # . & , * + / * 4 * : * @ * E ' G & J # K  L  L  K  J  G C  @  :  6  0  ,  &  !  * * * ) ( ' % !              ' . 5 = G R U Z ` d e e g h & MrEd$n~ ~ !| &{ *{ .t 0k 0b 3Y 9X @Y E\ Ja Oe Uj [n co fo in kl mh ne oa p] qY [B ]< `7 g5 n1 u/ |, '      ~ y u q l h d ` [ W R M M 3 & "                             # % ' ( * , . 2 8 @ H M N N L J I H J h l r v { { { | ~ - & MrEd.%X x    9 Y~ k T V  ] * i P w v 8 t - & MrEdT$(0{pb`[UME<5/,*) *,/259 >BHKN S W \ ` bc,H >G 0- & MrEd&%\]^^^^^]\\[[[[[\\- & MrEd%@--''pppppppppp|`VVp}Vl A?2J9xo2K]BJE`!J9xo2K]B(hiJxW7?~B)VܥCRRܝR.8oq(2s9w;sgޯ5d4"OzS|on d{t6^_iٶevmUGⷚ ؛D$= Mj! !UԶ]PKT[c/,bz$lËjG8p$wGTMa' wBCGb EɞtJB‹G8JQDqD¡l8dCy_Wa7yLXB =/=x9"egT:*Tu7U/^^5CJIղ{ pqu[!H(Mߑށk?f( I]BJJȗG|}X:$|9<CuuR_Ω\":fh&czL !uw+;-\-H[9XiL CyuIU/V5!)ru=bkK#to B|Qh*z.znp0ٿ Z$"0یǹvKVۅmb؜hh9 Z,x@TZ/惶{ĕ׏Gx yZo%+bu+ד.#z~N;&7#Ǜql-T,B+HK$f]bZ-]u2΋zC9 GYH|]TpEy7P|rn(ΉR("d]td^Rpe7_sdJwQ&qdKb\J VyݦN3}vz͠zJvd&vm .a 6Ij86yc*{ksɴ6MOی04,2flNv涩e-f"l:Z(d_*nlw.p;zoWzͫ$W{\1Ps]3%UE.1'leKwTvE( 8;k1KX<;Ҹ1,Uc%foeO+zޠII;C"ۉN H9mю65mdcӚ֣-=gvN?1|o09&?X|eg@b乞DݑDD颤Fdbdz':˫8ډ}ߑr9*r'gr*n"'r,. Gr8%b.#?$-zn@c"H o(xQ*HÆ/woc["#.8r*6#O"hl&&ӏ HGZԥH9ZMI* E wi!!d3?#e~~_WH?GjG~{"iQ҈'#hWeJ܇M{ q O^uq{QoM1pY#i9'Spcu /SIS!J t>NW!uk䒞GAR f&?u5]f6X^?1h%6h7 ,nJ`O)=evɦbwl~ڪ`-uvY sYBw}O>]Y\WM 3_88_( B=ۉ=CIrr!Wr%r]&;ڭ="K2}-C6ɥ~0mjg:ffij6!wW|n(X[|.AԎ0k7?]U۔56[g 96'b36eBO1Sokrg_Ө~rU#FJ" [!Md RQ#eZ&%2&1R$)s*>*qXs ;$&6^b-XV@9 58X㉍X-߁,?S/&ɟ#=#-xB5sOF,ߖ%?!{@d%;H [Bβ)6D^o I"^EI>Hx~ /'&[eGb*)&b4+FNb8.FYb^#bhb~(a.7G^\I> %'d|2D#SeLV$[e}rXv @rWN! ɪŠTo>ۨ~7ULCtb=P6b &g#܄x̶/gƶ7cu+Þ˹⾍)siwqEDLW^s5D",H:HF4nH"Ő^DRwL$pWD,T('$r3F+dKS0LSSMO0T1Ah9(_KdR;EfdII~a涒l!wسgF7W\]Z"EBK%ELP03Ia,$"6! 4<KUkq ۓμi| iȖc(f ̪{Yq_ ͑?#%?L2ͤ_B>SH]>vs$cy2 +d+/FOy܇HLG%.*6n  . 7*q:#WE,Fd&H$dy؇k%#ktcA9̐"vy=$?=ݷHӪ~5/fD_y9ߟ_qvK7⯼RpU>?^B/WUA~/kŅ?xP.p+&zh*ʇvpJ!&2N\\6-f`=]D.8+6WŎ<ǃl w(H* |/.+僠:R A}y9h$u传:S"rbdrdOGbPipZ .# kE`6X):2{PNf>SdҠ8_* ܈-WF^uESs$%/9.7{,"j0Ur0UT r1-c`&n퇻P^Gv5J8@|kqʞ Z tqoE⠫8!2E( O>lK'nM28G9 ~,\` bb sW>`łY KfIT,6%dfWc'e?:ζAzsl}.>[ypk>d@U6blkflkVlkϮ.^AmXK4gMX֠1+4b ě@Yo3,h&!~c05 FZhY0 Ʊ,@`< `{&[n;릲n&.įo+lMpmC%x~B!]/ A">;H_|ʽ`0~0`>":{P:(J^BͲBh)/C%$ $|d NR U`g asm:g*!pU\-y5+/VpZ.@k=?;@"ԁ :|)U~JR(_+):R]\%Pj@+ȵWK\&%(2U~״ rA3$Hf;`>|7 }dM_ BTtJ3;lb,X`0=A8 rv!k q@h{0[_%<[, [N_񶾅={s :2 X_Kٶ!gZ=ƴ  cSUfrA[(j=γQaۯB8RПM+HNDRGHB4 +%\ Y'Ar&LNg# N2'R҇DoxҌ "uH7R!%I g$)JD@%NIni,y2\( TbIM"D W$ `_Ǟ?%G#>Ok(Ƒ Bj㉤ 4R$\/$9r&f!CqW/~B E, obRR_HJsIG~oE@/?#/JO@k9% @莒UHq ^KU\i.=1&~^o--h#.I}$Y$ "B ߧ*QׯLZ`k~~M2 2·P_K~a|D61Z߃WxH.cx o#x\p21u0įIM|ccFRK<ԁYǓFxi1k2& pu#pr ܇35W|C^TG9G 3U?QSC5/uTؿ'8mhpDF⟀t&>Dgt@㛴4G')zNt:zK!J"Ċw4?Fi.4VD}ԟ>C}+ԃA[֐nF_FNUzP.zQ9 ytzOFh0UtڿnOS-"(yxofO#>_XK|5wX}+ë$2N+. a9HWepe^¬sgQ*~%Qo (9τ>)P:e!3x/%׼E/>?z1)=ʏy1 ;egwγi;0IY4Dp#AYBԍ%EmYJԐGXvTE%Y1CY5E)X BSVa%pyVWbq5Vdq%nu|?g(~E~]nH$XX؈87 qKp8raJj֨hPKQ( 2IQs5oW^*ꢯTCX5ATS !o&@T R\ S!MQWU&X}kָAnvjjXxLWu\rcS0K+xaق*MY(2P"0 3K=seOyu^ؗhރSh0vpgwp]q+] 7ѥAE1ѕ[Qbc='q&Kq)Wp} p7=3(=Os(TkMzKOsa=7ɯ&Id$2^)֞l@. =+ۀT1Hmҳnfo>m b}yjVyj?w[{Cڹ['8w?gK a䭻G^!p!-r]''Yr%?dFֺud[NydAFE:!Gj^F.$dAcKz$P% "$[O'8's]Q?wu8kk?5۶V [?b?XoOHC׷:6_&i ׶mh|kݠ?~揲_l=?ҶoU㡏9eW/:]~J~cWvܰk4F B+XkBYE LeDVcU(j!6ow8;nԃE^@a.vX. ecQ) g M`Os}YXw6_E !QePLQ9 "g3=@y\t'(/eͫP=_ɍ L.!rs3z~~-c: HoKbav8K&w(C]\rXAi&.엀xfKX_Xou6XF< H 2BYv S,Xϧ}2`3=vNvɎ7ڡ@ ۪~O,#kfsm`ɉ_Zײ,%iZ:cϓCCZڝJHWߓv)hEF+y<aunպVF[ +y%I #IZ7tIR7$ V7t= uH^WwH9WTquI-׌wHS(o;qNzCd0;9Jƹzod=KbGd`=^b75v;?#=O}بo*v&jBvqWꕱ7qIg5a㐌61IeS$6kk#L8]ʓ]s©hv&mrI3)Iq8% X$$y38S8كM8Y,Ҍ8 :㌦#XuTǍMs<޴ ax. asFBz5܁6939}$+s=gU\<|tgL;iO:gS7nS4v#xI" H#Ahy&GSI4CX ,j>l(dX:xn"cṞN~x,UOe0AaxnGxx6x,tN`7٪〗AѷI}'y<^n聞q+ A UOML7̷(,`.jd Wb.)r9z"r)"j!xPx%n3W¯>:SGO6Ng@T(pڛ$/{mo|썑MD^@Tp[䨍Cei:hZɞZ)Q=Ֆ{Q5y ,*(/<*mdL\ESOA=KE@`!M,Y/ޢ@ޟ Zrr[`OxKo$ ﶊ~U%zċQ7!-dyچl:Nis֠o!-]L㱵Z-]|ڍ,Bz1yd? ,K|G\9Ӵf9t~_0SiUǀIpW}DҘzP6֩4]AW@}XǺ꧑NpŶlnFlnz,Reu6FdCuU6HWgu-eàP3O /9 [o:}EI h-z "Ak]F8l֪ 뫯Y5%*#z!6r*o@z>Yވc6fXGր}TgY U(WUe:>)&*>VxD4ӪL>Yp|KrSE/l+z)DX 콷w,Z=F߳ LGޖ{+Vp-=ᯥ?ZWk2u_D Y\;=p+1[\zʯbb BKLTq@@tSEL4Pė*2*TvQ:Z_"½(/(򋺪J XPK: ѷ&J,$oΏfo&|oWy#>.ϗ1|Ve|+8|>DSpOqMjQ?E^UW]@>UoJt*&*1CP%?zJOTX F!i%o+Gp "I"\d_rvk`ZNt\K]t) /O'rOM"xh{$/yh hBު䵪 UB@q5c KvdDژתzd,Wu"DBzO:Dfy=,hk@V!dm6'@8Swj2O&a S0` UHO5RI? Uh{=Yv#[ J턶@[@3d ܀]P=$Qs j=8h| WҸ*Hm>NHqBS ?zwr er#W鯐>Ac1 x 7;zv0+Q4qƂt\vDc`Lbu$V k5!=< $hr d c@7XNq" \KGUt Y uwsH`'÷i?2"Hw:?'c2O7tLt'iGwt/iE0!]y LOf;gޟVjvZ[6QKita<6.k-YiIOhEVimַ5W7h{V?C5.ZnhѮB΢큶v:OMZ.|Φy ?@ّ lW3a;Ѭh4M['v94s><;>7=3^6SE B;o!L_9FP$eNWz\u>|^5  bOcۇ4>^ڄ,MR\Loi&vlifli"IybsIqf+IAX+z@O(? z|r: SCy*Jql#l+Kt-.Br#7lr=:<`N5?P^Wڝ]`~Cv[#9!y#@m:+@10{I.(L$C^B IĪY-KR$-G2AW$ yN>V`eA/%A%IYP>%uXR}NA^=h.kHd5kO*o;GR s56/j{fCVg-V/M֎^b] ؼ"+ANtޑ?>b~O~B~͏oq ?g}ŏ; %6?ŦHz!? lM}5~O9~ ?O8gBtJˊnAۊ>t@tAo1GNir!'6tHw"{w>p_oQS!Yܧ998G~?{ A8?߁6ڏVMt%AG%DoZt_ Q4G34DSN @/v'9bG9cbygw*+S-:#|&-(\i)фhyс~&:a|m&&Db.b7~ 0ޫ%dNeyX_<9ygHyTC9NeT?%+u<-ٟ/0NӨ:G&zDQ ^Kh@hn m} ޚ-m һ"} "c>1+q+xo?Y<~qR?⪟L*_ʿ6σM~95BDGz+Ii vYt*ȵD$DXI5J޳PiXi ܏+ Dm?r|,D~?g\"_$ k ׅeC4鷄e oCc57 0 \I1 Vz_~4̦1*RJtQlCz XyPoXK#tX;\:BDN6 =)!'΁"6!R2"+>eEuG4M(߁mX'VW -[ܦMJ\%)&N*Des` *r /B_*."էb*%NAHFuaGt~ Xu%+vn%i,b"&R"), I+jĢ-:-,ƚ|yW'_3D1FXOD؏D^$E[BdV" RکBĶ;y#*oy٤LNwPyތGˌXČ?f)/{̲ b|+D3F2E+j񢺙$*33]23a $6UUUe2F7t:Y1%tJS['5t\3Xs3E?dHs)zGzDOҷ(}ET}NgTC}V}ϫ*o\J$g*ӧU}Q /Sj>fjޥj^j~Г6=JOڣ۫:Vꀮ鲐_R:ڮs7VHVdn5_+T][U T9B6soU&h?>CR^j\z 2tWtit#t-)tES ?BYj vX:wr87E|}I$ҿPIvLo])RdFt/YYuc]9g"7Xt~VҾh%o:://iO`^BU(Pht>Gw+ ;ߪ{]߫z?O2Ҍ`yL7^tM ^LM^TM ^M^ä1 ee+ViްtFX&ʼcy>ȖMl^f)lagH7euMRakt>Qgt"KG{MGBwzݦНzG݅nmݘҭh)=yt?g߆6 L=^'55XMU9X9QuY>-*FTb!K(2#Nɟ-_߄X/ڰ' A=b;.B L"-ӋfEKV`ysJ>{ͮf~vβU"vf (m,-2,;?>Y~>/2<5oJjpsڼ7Fz|2o#y#%mwڿoWoon'vkvixD?=y/z k<?q2-FS y.~Agǿ CcHASt4N[/Kׂ~":l+C?pE1pVNf4K8[t"AmG|wAb;)bo&{X+e}+MeNYPeyUC="Z&a"j!$xH}w~ہB1;u"Gc`L 7( |ӿǏ-,bE{z,ߡFH5wUxe՚S8Q/|'_w2\ye=Zdg.eˏ? >Ca/?{Q]WʾUeπ @erUIN[ADEY%FLQ6YU4 j`<."" F A #d~D3s0|ꮮnu{=3isuG~ny>8W]O}gjxS5/gB Ih.`􍇾Ï(cy"dcu ?0}@(O;t\G_tFq{CM:oDfZ:d j D^0ThqHFy>7%\_U|9Vc4Uw+{-@:zk-x9t-wð6yg:JJ}7f?C̣}1 闡.<ܟ+]:<򫈋W"^^OfJu40w&4W_rq~7&~kOUٷJ$J𳩪_H/,h)}LyV^ZAx;s5=!zre/7Kk@cpwr-@+hW%*FH3]o'~kG~Wg>EqtI7anpSSX-U Їں hJ}v94R{7h{~y#c慎P}:I1kd4JfdZP/ם2{h˦)n 9si{ b: uX {Ԛ6R- kua*>]y '8a䪲 (TJdLs>jl3`r ͗q׆^‰܌wpK.䛹;qw~l3M~[.~85bɐCv!$֓('e&Z#'Y.2&Sxc&SL5}9LӛLw~tѦOBy47ӟWϿL&o_\%M6/-/6'~S?5E~9ꗙ#~oPbof+MW7ل\碮Q7"r \,x&Jn5fIoJƛe$3p}6y!ϙy%+L5$#ļ*7bEFV`%V9h![@l QNMAm(IiR%$ rip |(>sI>x+xo@a: sA⏃՜w_+*Xo yyW" xA B9b~z@߳3?ȃ| @:vd#1pyjP2TQXAuP ă+eLPOa. eJ@%OudNp.#n)wn " Yz~. ~A M(mbLmfjK{Cɦk7{4ޯiv>0!}fPȇpOG_lͰ-46:mDlδu5c6Vgؚ6Z۪hHQ [:kh*z"~66JVX 4F(=ڢ( Jͱ6ExXdNGM "cx=aB=c&F#0v$luS_ODiIIC7MK(δ}4=!6顥{5l7jGj5;Fc&25b|$r}~:7c~%og/>Æ]nvs>5 Nni Msi>Irj6հ٦ ձ-]].vu1j{Ħt3ZD`vHܖy.f%5|+%?|+r1nَ~3_WU󗷗#y|77k$$If!vh5'555N#v'#v#v#vN:V F05'555N44 Fa1TableTMSummaryInformation( DocumentSummaryInformation8 CompObj} Normal.dotm bergaminig23Microsoft Office Word@6666666666666666666666666666666666666666666666666hH6666666666666666666666666666666666666666666666666666666666666666662 0@P`p2( 0@P`p 0@P`p 0@P`p 0@P`p 0@P`p 0@P`p8XV~OJQJ_HmHnHsHtHB`B NormaleOJQJ_HmHsHtHBB Titolo 1$$@&a$ 5>*CJ>@> Titolo 2$@& 5OJQJB@B Titolo 3$$d@&a$CJP@P Titolo 4$$@&`a$>*CJOJQJR@R Titolo 5$$@&`a$5>*CJOJQJR@R Titolo 6$$@&^a$5>*CJOJQJP@P Titolo 7$$@&^a$>*CJOJQJP@P Titolo 8$$h@&^ha$>*CJOJQJL @L Titolo 9 $$@&`a$ CJHOJQJLA`L Car. predefinito paragrafo\i@\ 0Tabella normale :V 44 la 4k 4 0 Nessun elenco B @B  Pi di pagina  %@@@  Intestazione  %2)@2  Numero paginaJB@"J Corpo del testo$a$ 5>*CJ^C@2^ Rientro corpo del testo$d^a$bRBb Rientro corpo del testo 2$d^a$PP@RP Corpo del testo 2$a$ CJOJQJhS@bh Rientro corpo del testo 3$`a$ CJOJQJJQ@rJ Corpo del testo 3 CJOJQJVU@V }u0Collegamento ipertestuale >*B*phPK![Content_Types].xmlj0Eжr(΢Iw},-j4 wP-t#bΙ{UTU^hd}㨫)*1P' ^W0)T9<l#$yi};~@(Hu* Dנz/0ǰ $ X3aZ,D0j~3߶b~i>3\`?/[G\!-Rk.sԻ..a濭?PK!֧6 _rels/.relsj0 }Q%v/C/}(h"O = C?hv=Ʌ%[xp{۵_Pѣ<1H0ORBdJE4b$q_6LR7`0̞O,En7Lib/SeеPK!kytheme/theme/themeManager.xml M @}w7c(EbˮCAǠҟ7՛K Y, e.|,H,lxɴIsQ}#Ր ֵ+!,^$j=GW)E+& 8PK!HRtheme/theme/theme1.xmlYMoE#F{oc'vGuرHF[xw;jf7q7J\ʯ AxgfwIFPA}H1^3tH6r=2%@3'M 5BNe tYI?C K/^|Kx=#bjmo>]F,"BFVzn^3`ե̳_wr%:ϻ[k.eNVi2],S_sjcs7f W+Ն7`g ȘJj|l(KD-ʵ dXiJ؇kZov[fDNc@M!͐,a'4Y_wp >*D8i&X\,Wxҕ=6.^ۄ Z *lJ~auԙՍj9 !bM@-U8kp0vbp!H#m|&HyȝC)^+Ikio ,A*k,GMg,JnO#KtZ妇|1ikBԥ0 jW¦l|Vn[u~3j ȦyK$rzQL -V 5-nhxL|UviE>fO(8B#6¯S ܣioWnsΊ|{epv4Y%W:.t0O%Jݍq7ŔRN)z?@G\׶Dž8t4~_`zd kH*N69mYiHE=hK&NaV.˒eLFԕU{D vEꦛdmNU(CNޜR콶3a3/TU-!޲!ljUJ[A++T[Xs/7s b1p߃eBoC  d%;x 'hIF'|I{Z.3WSÎBWCdO(, Q݃@o)i ~SFρ(~+ѐnPK! ѐ'theme/theme/_rels/themeManager.xml.relsM 0wooӺ&݈Э5 6?$Q ,.aic21h:qm@RN;d`o7gK(M&$R(.1r'JЊT8V"AȻHu}|$b{P8g/]QAsم(#L[PK-![Content_Types].xmlPK-!֧6 +_rels/.relsPK-!kytheme/theme/themeManager.xmlPK-!HRtheme/theme/theme1.xmlPK-! ѐ' theme/theme/_rels/themeManager.xml.relsPK] } h yy{! R (.70CL?TeZ`t2Qki}kn= T s joty~"#)3l;BKKJS\itن/#uSɶ & {}lmopqrstuvwxyz{|}~%`%%}XXY`bfqt{ !!:!8@0(  B S  ?  !! ,0,uu]_`bcefhi{~# (---..0077JKbK{{~~$Q[uyvHcNccz]_`bcefhilW\fiwy{~q@ YFD#Y vN|1pJ/|@c"Yr$Rw~Vg .l1UD51R8عz}h= :>4kEH8{Mr<Tװy[aZΘ)ddd/{/)e {}j ol v T{d> hh^h`OJQJo(^`OJPJQJ^Jo(- ^`OJQJo(o pp^p`OJQJo( @ @ ^@ `OJQJo( ^`OJQJo(o ^`OJQJo( ^`OJQJo( ^`OJQJo(o PP^P`OJQJo(hh^h`o(-^`OJPJQJ^Jo(- ^`OJQJo(o pp^p`OJQJo( @ @ ^@ `OJQJo( ^`OJQJo(o ^`OJQJo( ^`OJQJo( ^`OJQJo(o PP^P`OJQJo(?^`?o(?^`?o(.X0X^X`0o(.. 0 ^ `0o(... HH^H`o( ....   ^ `o( ..... 8`8^8``o( ...... `^``o(....... `^``o(........ hh^h`OJQJo(-^`OJPJQJ^Jo(- ^`OJQJo(o   ^ `OJQJo(   ^ `OJQJo( ll^l`OJQJo(o <<^<`OJQJo(   ^ `OJQJo( ^`OJQJo(o ^`OJQJo(^`OJPJQJ^Jo(- ^`OJQJo(o pp^p`OJQJo( @ @ ^@ `OJQJo( ^`OJQJo(o ^`OJQJo( ^`OJQJo( ^`OJQJo(o PP^P`OJQJo(?^`?o(?^`?o(.0^`0o(..88^8`o(... 88^8`o( .... `^``o( ..... `^``o( ...... ^`o(....... ^`o(........--^-`o(. ^`5CJ o(^`.pLp^p`L.@ @ ^@ `.^`.L^`L.^`.^`.PLP^P`L.hh^h`o(- hh^h`OJQJo(-^`o(^`o(.^`o(..^`o(... 88^8`o( .... 88^8`o( ..... `^``o( ...... `^``o(....... ^`o(........hh^h`o(-,,^,`>*o()?^`?o(?^`?o(.X0X^X`0o(.. 0 ^ `0o(... HH^H`o( ....   ^ `o( ..... 8`8^8``o( ...... `^``o(....... `^``o(........ hh^h`OJQJo(-^`OJPJQJ^Jo(- ^`OJQJo(o pp^p`OJQJo( @ @ ^@ `OJQJo( ^`OJQJo(o ^`OJQJo( ^`OJQJo( ^`OJQJo(o PP^P`OJQJo(^`OJPJQJ^Jo(- ^`OJQJo(o pp^p`OJQJo( @ @ ^@ `OJQJo( ^`OJQJo(o ^`OJQJo( ^`OJQJo( ^`OJQJo(o PP^P`OJQJo(  ^`5CJ o(^`.pLp^p`L.@ @ ^@ `.^`.L^`L.^`.^`.PLP^P`L. hh^h`OJQJo(-hh^h`o(-?^`?o(?^`?o(.X0X^X`0o(.. 0 ^ `0o(... HH^H`o( ....   ^ `o( ..... 8`8^8``o( ...... `^``o(....... `^``o(........UD5g . ol<T#Y vq/|)d:>{M[aZEHT{{/)eYddv}h=8}j|c"Yr$xHRE x_ػK0  By&V(|\0K4A5SaaxHF? }u]_@}X@UnknownG* Times New Roman5Symbol3. * ArialABook AntiquacCG Times (W1)Times New Roman?= * Courier New;WingdingsA BCambria Math"CVA#G^J4)go4)go!V0d 3QVHX $Px2!xx$SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONEUniversit di Modena bergaminigl                   rd 97-2003 MSWordDocWord.Document.89q